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Conferenza Movimento club Pannella
Pezzilli Dora - 1 agosto 1995
Purtroppo, compagni, vedendo le cose non dal buco della serratura ,
bensi', dal punto di vista dei "radicali nel mondo", e considerando

Pannella, uno dei tanti leader possibili destinati o meno ad ereditare

il patrimonio collettivo che si estende a tutta l'area dei partiti

Italiani, vi sono buoni motivi per dire che Pannella

contraddittoriamente e' stato sia uno dei suoi migliori

rapptresentanti sia uno dei peggiori padri.La misura del successo dei

radicali, in questi termini, non si puo' misurare in termini

elettorali, poiche' se cosi' fosse, bisogna ricordare che Pannella ha

sempre impedito, (mi astengo per ora da giudizi di valore o

intellettuali), la crescita dei radicali nelle istituzioni,valutando

come un pericolo (per l'identita' del partito) la nascita di possibili

leader alternativi , che secondo lui avrebbero snaturato l'identita'

delll'allora partito radicale riducendolo, come diceva, ad un partito

di assessori.Dal 79 circa pi, la nascita dei verdi, che corrisponde

alla diaspora di coloro che si contrapponevano a Pannella, come capo

carismatico indiscusso ed accentratore dell'identita' di tutti coloro

che pur volendo essere , ed essendo, come hanno dimostrato in questi

anni, degli ottimi radicali, mal sopportavano l'idea che per rimanere

tali dovessero rinunciare alla crescita istituzionale.I pochi che si

opposero si definirono e collocarono nelle scelte istituzionali non

alternativi ai radicali, ma diciamo consanguinei.Per anni come succede

fra fratelli volarono i coltelli;I verdi assunsero nel tempo , come

fatalmente avviene identita' "anche " radicali,e quei pochi storici

che riuscirono, come me a mantenersi alieni da compromessi rispetto ad

altre coalizioni, vinsero ampiamente la loro battaglia nelle

istituzioni, (io venni eletta consigliera comunale solo perche'

Giuseppe Rippa si batte ferocemente contro Pannella che non ne voleva

sapere), ma vennero considerati da lui come dei "traditori".Questo

determino una diaspora insanabile tra radicali e verdi che per anni

considerarono chiunque difendeva il leader maximo, come un pericolo

dal quale tutelarsi.La storia ha dato torto sia a Pannella che ai

verdi.La lega li ha trombati entrambi. Ben gli sta'.I figli crescono,.

le mamme imbiancano eccetera.Personalmente avendo sempre difeso sia

gli uni che gli altri, considero Marco Pannella un radicale fra i

tanti.Certo, che onestamente, adesso preferirei vedermi rappresentata

in Italia da "altri"Dai giovani, dai pulcini. Si', perche' i vecchi

son piu' noiosi dei bambini!

 
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