Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
mar 04 mar. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Movimento club Pannella
Depetro Alessandro - 3 agosto 1995
Risposta a: REFERENDUM IN SVIZZERA di Sergio Rovasio

La ricerca gentilmente effettuata da Rovasio, Cappato, Faccini e

Danzig nella parte in cui si riferisce ai dati dello Stato della

California raccolti nel 1988, risulta particolarmente interessante per

formulare alcune ipotesi sulla fattibilità nel nostro Stato di

pacchetti referendari contenenti un numero di volta in volta

modificabile di quesiti da sottoporre all'attenzione degli italiani.

Analizzando il dato economico, lo studio-stima riporta un costo medio

di 4 dollari pro-capite. Quello che però dovrebbe maggiormente

interessare è che la California ha un reddito pro capite superiore di

circa l'11 percento di quello di tutta la Confederazione e in soldoni,

negli Stati Uniti d'America, il reddito di una famiglia media nel 1978

veniva stimato intorno ai 16.000 dollari (più di 25 milioni di lire al

cambio attuale), con tendenza alla crescita.

Che la California sia leader nella promozione di referendum non è

dunque un dato tanto strano, anzi, quello che sarebbe interessante

conoscere, non è tanto su quali temi si può indire referendum,

piuttosto quanti e quali di quei 29 quesiti referendari proposti nel

1988 in California riguardavano i diritti civili.

Con questo voglio dire che presentare pacchetti referendari con un x

numero di quesiti non dovrebbe essere una scelta politica dettata

dalla propria ideologia (come spesso ci ricorda dai microfoni di radio

radicale Benedetto della Vedova), piuttosto una scelta politica

ponderata, valutando elementi statistici sulla situazione economica e

sociale del Paese, possibilità economiche del movimento come promotore

(sin da subito non a scoppio ritardato), disponibiltà di militanti e

quant'altro possa, in una analisi comparata, determinare l'esatto

numero di quesiti da proporre nell'ottica poi di raccogliere il

necessario numero di firme (non credo bastino 350.000 firme per dire

che il risultato è comunque apprezzabile). I temi a mio avviso, sono

tutti importanti (probabilmente anche quelli di Cuore, di Michele

Boselli e di altri), semplicemente evitare di impegolarsi in inutili

discussioni con gli avversari sul numero di referendum proposti è

compito dei promotori che, appunto dovrebbero valutare, alla luce di

dati certi, un adeguato numero di quesiti. In sintonia con il Paese e

senza strafare.

SLOGAN: Non solo proposte, anche risposte. (Contro lo sterminio delle

firme. Ok, Vittorio?).

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail