CLUB PANNELLA: DINI RIAPRE I CANTIERI, PROPRIO TUTTO BENE?
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova,
Tesoriere dei club Pannella-Riformatori.
A domanda risponde. Pressato dai pruriti pre elettorali di Mastella, che ha chiesto 100.000 Miliardi in cinque anni per infrastrutture e incentivi fiscali per il Sud con l'enfasi di chi propone soluzioni innovative, e dai richiami del Vaticano alla difesa dei ceti deboli e degli abitanti del sud afflitti dalla disoccupazione,il Governo, per la gioia dei giornalisti/fans del presidente Dini, ha sfoderato il coniglio dal cilindro: 61.325 Miliardi di appalti pubblici nei prossimi quattro anni. Appalti e cantieri bloccati anche da 13 anni, buona parte al Sud è stato sostenuto, anche se quasi un terzo (28%) sono previsti nelle sole regioni rosse, Emilia e Toscana. Si tratta di superare le pastoie burocratiche con un po' di sano decisionismo, ha detto nella sostanza Dini, in particolare superando l'ossessione della Valutazione di Impatto Ambientale.
Di fronte a tanta esaltazione, però, si impone una riflessione: si tratta di appalti assegnati e finanziati negli ultimi dieci anni, quelli d'oro di Tangentopoli. Il Governo si è preso la briga, certo con la tecnica sollecitudine che lo contraddistingue, di verificare a chi e per che cosa sono stati destinati tutti questi quattrini pubblici? Gli appalti recenti per opere pubbliche, ad esempio, sono stati assegnati con ribassi incredibili rispetto allo standard degli anni ottanta: non sarà magari il caso di pagare qualche penale e rivedere alcune assegnazioni alla luce della recente normativa europea sulla concorrenza nella costruzione di opere pubbliche ?
E ancora: qualcuno ha verificato che si tratti davvero di opere necessarie o almeno utili, e, soprattutto, di progetti non resi obsoleti da oltre un decennio di attesa?
A meno che la logica non sia una volta ancora quella della spesa pubblica "purché sia", magari di nuovo ammantata da evocazioni Keynesiane.