BRUXELLES, 13 AGOSTO 1995

" Esistono realta' alle quali ci siamo assuefatti, ed é una vergogna il farlo.

Il disservizio postale in Italia é assolutamente intollerabile. E peggiora di semestre in semestre. Ministri, Direttori Generali, Sindacati-padroni, incapaci e irresponsabili, andrebbero cacciati via. I timidi miglioramenti avviati in anni relativamente recenti si sono rapidamente convertiti in ulteriori beffe e truffe per gli utenti. I "postel", tanto decantati, sono arrivati per alcuni semestri nei giorni immediatamente successivi. Ora (non) arrivano dopo decine di giorni. Espressi impiegano, da città alla stessa città, decine di giorni, anche in questo caso.

Non esiste un giornale, dico uno, che invece di fare le solite smitragliate di interviste, in sedicesimo genere di sottogiornalismo ormai dilagante, svolga una inchiesta che meriti tale nome. Non esiste un parlamentare che abbia il tempo di occuparsene, a parte i riformatori-riformatori, una sola associazione di consumatori-utenti che osi dar fastidio ai sadali della varie sinistre sociologiche. Non esiste un avvocato, un giurista che faccia valere i danni e i guasti del disservizio fino ad arrivare alla Corte Costituzionale, visto che Governi, Parlamentari, partiti, sono piuttosto cause oltre che espressione del disservzio postale.

In un paese serio si farebbe cadere, su un tema del genere, un Governo. Qui tutti si rassegnano. Cosi da Ministeri come quello delle Poste ci si può attendere solamente decreti indecenti come la par condicio, e la lotta più bieca contro radio radicale, perchè il sole "servizio pubblico" che funzione possa essere finalmente spento."