Roma 17 agosto 1995
"UOMINI DI DESTRA, CHE STANNO AL CENTRO, IN COMBUTTA CON LA SINISTRA, NON SONO UNA NOVITA'. COME NON LO SONO LE MACCHINE DA GUERRA, "PODEROSE" PIUTTOSTO CHE GIOIOSE. BERLUSCONI E DINI NON LO DIMENTICHINO."
"Il "tavolo liberale" che auspico è rivolto, esplicitamente, alle personalità, agli esponenti dei Partiti, ai "cespugli" dei due Poli che abbiano sicure volontà di Riforma (liberale, liberista, federalista) delle istituzioni e della società italiana.
Non comprendo cosa c'entri, in tutto questo, il CCD, e come sia ammissibile che la stampa interpreti le polemiche clerico-moderate di questo partito - ormai così nettamente neo-democristiano, neo-clericale, neo-corporativista e neo-populista - con una componente di alternativa di regime e di sistema, radicalmente liberale, liberista, laico e antipartitocratico.
Il problema è altro. Se Silvio Berlusconi preparasse davvero uno scontro-incontro di mero potere, cercando di vincere delle elezioni o dei bracci di ferro, con la creazione di una più o meno poderosa e apolitica macchina da guerra, come sembrerebbe da molti segnali, è evidente che per le forze antipartitocratiche liberali di ogni collocazione, egli diverrebbe non più solamente un concorrente con il quale è difficile stipulare alleanze, ma un avversario da battere, al pari dell'"establishment" conservatore e fazioso dell'attuale sinistra e del centro ad essa alleato.
Una leadership liberale di Lamberto Dini fu da me proposta, suggerita, un semestre fa, e la stampa ne rese conto come una eventualità da rispettare e da far crescere, quando in dissenso con il Polo auspicammo un sostegno al suo Governo, anziché l'ennesimo atto distruttivo, poi, al solito, scelto e praticato.
Ma molto tempo è passato e Dini sembra aver preso l'eredità della linea Mastella anche nella politica economica e delle riforme sociali e politiche; non quella di Silvio Berlusconi o la sua propria dello scorso anno. Lo ripeto: per una pratica ed una concezione della politica tipiche di Andreotti non c'era bisogno di infierire sulla sconfitta civile e politica dell'ex Presidente del Consiglio democristiano, come sembra si stia facendo. Uomini di destra, che stanno al centro, in combutta con la sinistra, ve ne sono stati a bizzeffe. Dini e Berlusconi se ne ricorderanno di sicuro."