domenica 27 agosto
Messaggero Veneto
pagina 2
Sfida di Pannella: "Fumerò spinelli"
Oggi rischierà l'arresto in piazza
Roma - L'appuntamento è per oggi alle 11:15 vicino al mercato di Porta Portese a Roma, quando Marco Pannella, parlamentari ed esponenti riformatori daranno vita ad una iniziativa "non violenta e di disobbedienza" alle attuali leggi "proibizioniste" sulla coltivazione, vendita e consumo della cannabis e derivati. Lo ha annunciato lo stesso Pannella a Montecitorio, sottolineando che della iniziativa sono state informate tutte le autorità competenti.
I Riformatori vogliono protestare in forma così clamorosa contro gli arresti a catena compiuti in questi ultimi giorni, nei confronti di persone "in possesso di pochi grammi di hashish".
Gli esponenti riformatori si renderanno protagonisti di varie violazioni della normativa vigente che comporta anche l'arresto da 10 a 20 anni per detenzione, cessione, istigazione al consumo di cannabis e associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.
"La società sta vivendo il flagello delle droghe proibite con sempre maggiore gravità e le cronache estive, sempre violente, non concedono spazi alle grandi iniziative in corso da anni per cercare la fuoriuscita da questo flagello".
Pannella ha lamentato la carenza di informazione sui 18 referendum dei Riformatori, uno dei quali è sulla liberalizzazione delle droghe leggere. "Un Paese che ha bisogno di martiri ed eroi è sventurato - ha rilevato - ma noi riteniamo urgente offrire il concreto rischio di essere arrestati, dimostrando la nostra serietà, per ottenere che la gente sia informata ed evitare così che il Paese sia ridotto all'ignoranza".
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Il Gazzettino
richiamo in prima pagina: Antibroibizionisti - Oggi Pannella offrirà "droga" ai passanti - Gesualdi -
pagina 6 (circondato da necrologi e annunci di decessi vari)
E Pannella offre "fumo"
"Liberalizzazione delle droghe leggere: nuova battaglia"
Oggi, al mercato di Porta Portese, gli antiproibizionisti sfidano la legge sulla vendita e consumo della "cannabis"
Oggi tra i banchetti di Porta Portese, in Piazza Ippolito Nievo, i romani troveranno anche Marco Pannella e i dirigenti del movimento dei Club Pannella Riformatori. Non c'è niente da comprare, piuttosto da prendere o lasciare: una bustina contenente droga leggera o lo spinello.
E' una nuova sfida pannelliana contro chi non vuole la liberalizzazione delle droghe leggere, ma c'è un rischio concreto di violazioni che anche i deputati e i senatori riformatori potrebbero pagare con il carcere (anche se Pannella ha promesso che non "fumerà").
"E' una azione nonviolenta di disobbedienza - dice Pannella - alle attuali leggi proibizioniste sulla coltivazione, vendita e consumo della cannabis e dei suoi derivati. Il carcere - aggiunge - non può essere che una misura straordinaria e non ordinaria di trattamento dei tossicodipendenti incorsi in violazione di legge a causa del loro male, e del proibizionismo. Invece si sta tornando alle peggiori pratiche del periodo dell'imposizione terroristica e violenta del proibizionismo craxiano e almirantiano".
Gli antiproibizionisti che distribuiscono droga rischiano le accuse di detenzione di stupefacenti, cessione a titolo gratuito (da 2 a 6 anni di carcere), istigazione a violazioni di legge, e anche l'associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti (da 10 a 20 anni di carcere).
E per fare sul serio sono stati avvertiti dell'iniziativa anche il Ministero degli Interni, la Procura, il Prefetto e il Questore di Roma.
Ma c'è anche un Pannella incontenibile: "Noi con questo siamo passati alla fase drammatica della lotta liberale e democratica, quella della disobbedienza".
Siamo tornati, insomma, al 1975 quando Pannella si fece arrestare e rifiutò di chiedere la scarcerazione perché venisse "depenalizzato" l'uso di droghe leggere. "Allora migliaia di detenuti - dice Pannella - uscirono dalle carceri".
Antonio Gesualdi
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lunedì 28 agosto
Messaggero del Lunedì (Messaggero Veneto)
prima pagina, apertura in alto a sinistra, con foto di Pannella con megafono
Pannella inscena la "sfida hascisc"
Revocati in serata gli arresti domiciliari
Ennesima provocazione di Pannella. Ieri mattina si è presentato a Roma accompagnato da alcuni "fedelissimi", distribuendo bustine di hascisc per promuovere uno dei nuovi referendum, quello sulla liberalizzazione delle droghe leggere.
La Polizia, preavvertita dallo stesso leader riformatore, l'ha arrestato assieme a cinque persone. Il magistrato ha disposto gli arresti domiciliari che in serata sono stati revocati.
Molte le reazioni alla nuova iniziativa. Per gli esponenti del Polo, Pannella "ha dato vita a un'indegna gazzarra", mentre dal Centro-sinistra arriva più "comprensione": "La legge sugli stupefacenti è iniqua, bisogna cambiarla".
pagina 2, con due foto di Pannella, di cui una con megafono (piccola ma bella, con la folla di sfondo)
Arresto-lampo per lo spinello libero
Pannella e altri 5 "fermati" dopo la clamorosa iniziativa per depenalizzare le droghe leggere
In serata tutti rilasciati - Dal Polo tante proteste: "Un'indegna gazzarra"
Il Ccd solleva la questione dell'incompatibilità politica: "O noi o i Riformatori"
Ma Marco non desisterà: "Continuerò tutti i giorni sulla disobbedienza civile
Roma - "Continuerò a farlo finchè sarò libero, tutti i giorni. Anche la notte". Sono le parole pronunciate da Marco Pannella, proprio mentre due agenti della Polizia chiudevano lo sportello della "volante". E' finita così la manifestazione di "disobbedienza civile" organizzata ieri mattina, nei pressi del mercato di Porta Portese, dai Club Pannella per promuovere la legalizzazione delle droghe leggere. Il leader dei Riformatori e altri cinque esponenti sono stati arrestati e accompagnati in Questura mentre distribuivano ai passanti bustine di hashish dalla "modica quantità". La reazione della Polizia non si è fatta aspettare ed è scattato il fermo. In Questura l'interrogatorio, poi la trasformazione del fermo in arresti domiciliari. In serata, infine, la libertà in attesa delle decisioni del gip.
Il reato? La violazione di alcuni articoli della normativa che riguarda le sostanze stupefacenti. In poche parole, detenzione e cessione a titolo gratuito di droghe leggere, associazione e flagranza del reato.
La legge prevede infatti nel primo caso la condanna da 2 a 6 anni di carcere, mentre la pena prevista per l'associazione è da 10 a 20 anni. Oltre a Pannella sono stati trattenuti Vittorio Pezzuto, Benedetto Della Vedova, Rita Bernardini, Mimmo Pinto e Paolo Vigevano.
Lo smoke-in, come è stato ribattezzato nei giorni scorsi, è durato in realtà pochi minuti. Intorno alle 11, dietro al banchetto di raccolta firme per la promozione di altri 18 referendum, Marco Pannella si è presentato con tanto di comunicato e megafono. Scagliandosi contro D'Alema, che "parla solo in televisione", e contro "una cultura di regime e un'informazione distorta sulle più importanti questioni civili", il leader dei Riformatori ha condannato l'attuale Repubblica "ancor più corrotta di ieri".
"Dopo aver combattuto contro lo sterminio per fame nel mondo - ha sottolineato - siamo oggi costretti a delinquere affinchè leggi e giustizie ingiuste vengano superate". E neanche il Presidente della Repubblica viene risparmiato, colpevole di essere "più garante delle par condicio che dei diritti costituzionali".
I passanti si affollano quando Pannella tira fuori una pianta di cannabis.
"noi - ha affermato - siamo pronti ad andare in galera, ad essere condannati dal potere e dalla stessa gente ingannata dalla disinformazione". Dalla tasca del vestito blu, "Marco" tira fuori alcune bustine di hashish dalla "modica quantità" e le distribuisce a militanti e passanti. Inizia la bagarre.
Pannella ricorda gli arresti compiuti, nei giorni scorsi, nei confrontidi giovani trovati in possesso della stessa quantità: 1,8 grammi. Decine di mani si avvicinano al tavolo mentre una signora distinta grida il proprio sdegno:
"Arrestate quel corruttore di giovani. E' una vergogna". Pannella scompare dietro il tavolo ma, non contento, torna all'attacco con il megafono ed annuncia: "Ora mi farò portar via dagli agenti che sono qui al mio lato, ma che non colpevolizzo. Non sono loro che dobbiamo combattere". Pannella apre la mano e mostra un ultimo sacchetto contenente ben cento grammi di hashish che fa scattare il fermo di polizia.
Le reazioni non si sono fatte aspettare. Secondo Pier Ferdinando Casini "l'iniziativa di Pannella è in chiaro contrasto con il pensiero dei cristiano-democratici, apre un serio problema all'interno del Centro-destra".
E se Francesco Storace di An non intende "polemizzare con gli alleati", di ben altre vedute è Gasparri, secondo il quale "Pannella ha provocato un'indegna gazzarra con un comportamento autodistruttivo che non può essere tollerato".
"A questo punto - ha dichiarato Giovanardi, Ccd - nel Polo o ci sta Pannella o ci stiamo noi". Taradash infine ha respinto le critiche dell'iniziativa "in linea con la tradizione delle lotte civili". Per il progressista Berlinguer il gesto di Pannella non è condivisibile ma la legge è da cambiare.
Andrea Benvenuti
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Il Gazzettino
prima pagina, con foto (didascaia: Pannella col megafono e l'on. Vigevano con una piantina di canapa)
Pannella "spacciatore" (e arrestato) spacca il Polo
LIBERALIZZAZIONE DROGHE LEGGERE. L'annunciata manifestazione radicale movimenta anche la politica
Ccd: "O lui o noi". An:"Indegna gazzarra". Perplessi anche gli esperti:
"Hashish? E i danni sociali e sanitari?"
Roma - NOSTRA REDAZIONE
Come voleva, o quasi. Ieri Marco Pannella, con cinque esponenti riformatoti, è rimasto tre ore agli arresti in casa "per detenzione di sostanze stupefacenti al fini di spaccio o cessione".
Fino a sera, quando il pm Francesco Misiani ha rimesso in libertà i sei. Altri sette militanti radicali, che si erano autodenunciati perché uno di loro teneva con sé 1,8 grammi di hashish, sono stati fermati e rilasciati nel pomeriggio.
Si è conclusa così la manifestazione "di disobbedienza civile", organizzata a Porta Portese, per promuovere la legalizzazione delle droghe leggere. La distribuzione di hashish non è stata una trovata estemporanea. I radicali avevavo avvertito Prefettura, Procura, Questura e - soprattutto - giornali e tv. Durissime le critiche del Polo.
Ieri mattina la manifestazione si è svolta senza incidenti, fra i banchetti per la raccolta delle firme in calce ai 18 referendum, finchè Pannella ed altri non hanno estratto bustine con dosi di droga e manifestato l'intenzione di distribuirle ai presenti. Allora gli agenti sono intervenuti. "Ecco 100 grammi che vi voglio consegnare - ha gridato Pannella mostrando un pacchetto -
ma non mi è permesso dalla polizia". Parecchie persone si accalcavano, per ricevere l'hashish. Con il vecchio leader, sono stati condotti in Questura cinque riformatori: Vittorio Pezzuto, Benedetto Della Vedova, Rita Bernardini, l'ex deputato Mimmo Pinto e il deputato Paolo Vigevano.
Per la cessione di droga rischiano dai 2 ai 6 anni di carcere, mentre è punito con pene dai 10 ai 20 anni di reclusione il reato di associazione "finalizzata a traffico di stupefacenti". Il pm, sulla base delle nuove norme, ha disposto l'"assegnazione al domicilio", benchè Pannella insistesse per Regina Coeli.
"Con noi così soft - ha detto - e con gli altri?".
Pannella, 65 anni, è stato arrestato parecchie volte. Nel luglio del 1975 fu bloccato a Roma per una "canna", durante una manifestazione analoga. Ieri ha chiesto ancora l'abrogazione delle norme restrittive introdotte con la legge Vassalli, perché "venga tolto alla criminalità l'immenso potere che le si conferisce".
Durissime le reazioni nel Polo. Giovanardi (Ccd) pone l'aut-aut: "A questo punto nel Polo, o ci sta Pannella o ci stiamo noi". Casini chiede "una riflessione comune" con gli alleati. Gasparri (An) parla di "indegna gazzarra". Nel centrosinistra, toni discordi. Bindi (Ppi) trova "giusti" gli arresti, il verde Mattioli condanna l'"esibizionismo" pannelliano, Berlinguer giudica "orribile" la legge sulla droga.
Perplessi anche degli esperti. Umberto Tirelli, dell'istituto tumori di Aviano accusa gli antiproibizionisti di "dimenticare i danni sociali e sanitari" delle droghe leggere.
Andrea Bianchi
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martedì 29 agosto
Messaggero Veneto
pagina 2
Adesso è lo spinello a fumarsi i Poli
La clamorosa iniziativa di Pannella sulla liberalizzazione delle droghe leggere spacca i due schieramenti
Meluzzi a Berlusconi: "Siamo moderati o sballati?" - Il Ppi prende la distanze da un Pds comprensivo.
ROMA - Il Polo litiga sullo spinello libero e l'iniziativa di Pannella. E sono in molti a invocare una dichiarazione di Berlusconi sulla droga. An non ha dubbi ed è durissima a condannare qualsiasi proposta antiproibizionista. Ma Antonio Martino, deputato di Forza Italia ed ex Ministro degli Esteri giudica invece "opportuna" la provocazione del leader dei riformatori e annuncia che appena possibile firmerà i referendum. "Se l'iniziativa può servirci a farci uscire da questo proibizionismo e dai guasti che ha provocato, ha fatto bene Pannella a metterla in atto" dice a Radio Radicale. Sbagliano i colleghi del Polo che si mostrano scandalizzati.
"La sua battaglia per la legalizzazione - spiega Martino - viene interpretata come se lui ritenesse accettabile, se non addirittura doveroso, drogarsi". Ma la legalizzazione è "una forma di lotta alla droga molto più efficace, perché togliendo il profitto, l'attività di spaccio cessa e la diffusione cala".
Favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere, attualmente "fonte di lucro esclusivamente per le holding del crimine" anche il deputato azzurro Ernesto Caccavale.
Ma Alessandro Meluzzi, deputato di Forza Italia, si dichiara "allibito" della posizione di Martino. "Il presidente Berlusconi - invoca - si pronunci: o Polo dei moderati o Polo degli sballati". A suo parere "se le ricette superliberiste di Milton Friedman possono funzionare con le monete, rischiano di avere effetti devastanti se si occupano delle sostanze del cervello e delle coscienze dei giovani. Il Polo dei moderati ha bisogno di valori certi e non di boutade".
Anche il segretario del Cdu Rocco Buttiglione auspica un chiarimento nel Centro-destra sulle droghe leggere e boccia Pannella. Spiega: "Siamo conservatori sui grandi valori, ma liberali nel senso che la libertà è il primo tra questi e negare il diritto di drogarsi è giusto come impedire che il cittadino si venda come schiavo".
"Il messaggio - sostiene - che deve essere trasmesso ai giovani su un tema culturale prima che di ordine pubblico, come quello sulla droga, è che la droga fa male enon si deve usare, perché chi lo fa danneggia se stesso e mette in pericolo la sicurezza degli altri". Carlo Giovanardi, del Ccd, bolla addirittura lo show di Pannella a Porta Portese come un "atto di violenza".
"Demagogica e irresponabile" l'iniziativa di Pannella per Maurizio Gasparri, coordinatore dell'esecutivo politico di Alleanza nazionale. Il suo partito "farà le barricate" su questo problema perché l'opposizione del Polo alla legalizzazione di ogni tipo di droga è condizione irrinunciabile ed essenziale". "Attendiamo parole chiare da parte del leader di Forza Italia su un tema così delicato" conclude Gasparri.
Posizioni differenziate anche nell'Ulivo. Pds e Verdi sostanzialmente riconoscono l'importanza della questione sollevata da Pannella, pur non condividendone i metodi. I Popolari non ci stanno: Rosy Bindi spezza una lancia in favore dell'arresto di Pannella. E Don Antonio Mazzi scrive a Massimo D'Alema una lettera aperta sul "Popolo" invitandolo a non lasciarsi infinocchiare dall'istrione Pannella.
Marina Maresca
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pagina 2, accanto al precedente
Marco rischia il carcere
I Riformatori annunciano altre sfide (aborto e giornalisti)
ROMA - Pannella il giorno dopo. Lo show è finito, i riflettori sono spenti: ma lui non abbassa la guardia. Non gli è bastato essere arrestato, assegnato al fermo domiciliare per tre ore ed essere poi rimesso in libertà con l'accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. No, ieri il provocatore Marco ha rilanciato la sua strategia di attacco: ci saranno altre iniziative di "disobbedienza".
In data ancora da definire, ha promesso Pannella, verrà lanciata un'altra proposta provocatoria per dar sì che "le donne che vogliano abortire non siano costrette a ricorrere al monopolio pubblico". Insomma, i comitati di sostegno dei referendum faranno sì che le interruzioni di gravidanza vengano praticate "pur nel limite compreso dalla legge, cioè entro i 90 giorni", anche nelle strutture private. La battaglia a sostegno dei referendum non si ferma qui e prende di mira anche l'Ordine dei giornalisti: su questo tema Pannella ha annunciato un'altra sorpresina. Di che si tratta? Della pubblicazione clandestina di "Risorgimento liberale" che, contro le norme vigenti sull'editoria, non è firmato da nessun giornalista iscritto all'Ordine.
"Vogliamo che tutti i cittadini possano applicare la norma costituzionale sulla libertà di stampa, senza essere impediti dall'approccio burocratico che rende poco limpido l'accesso alla professione giornalistica.
Insomma, Pannella l'irrefrenabile. Ha contestato il TG5: "La palma del giornalismo fazioso, ipocrita, di parte e di partito è da assegnare, con Telemontecarlo, alla Fininvest o meglio alla sua ammiraglia, il TG5". Ha raccolto la replica del direttore Mentana "L'idea di Pannella e che tutti i TG in qualunque edizione si occupino sempre di lui".
"Siamo contenti che con noi sia stato applicato l'articolo 121 per il quale il sostituto procuratore può chiedere di rimettere il caso al Gip lasciando gli imputati liberi" ha detto il capo dei Riformatori. Ma cosa succederà ora dal punto di vista giudiziario? Rischia il rinvio a giudizio: Pannella potrebbe comparire davanti ai giudici per rispondere dell'accusa di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio e cessione. Il sostituto procuratore della Repubblica di Roma, Misiani, ha intanto chiesto al Gip la convalida del fermo effettuato domenica.
Qualunque sarà la decisione del Gip, Pannella e i suoi cinque "amici" resteranno liberi cittadini: il pm ha ritenuto infatti che non vi siano più esigenze cautelari. Ma il pericolo non è da sottovalutare: "Rischiamo da 10 a 15 anni di carcere".
Elisabetta Martorelli
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Il Gazzettino
pagina 3, con foto e didascalia: Pannella "offre" droga in piazza
Il Polo si divide, la sinistra critica
LA "PROVOCAZIONE" DI PANNELLA PER LE DROGHE LEGGERE
Al via altre due "crociate" contro aborto e Ordine dei giornalisti
Roma - NOSTRA REDAZIONE
Critiche e consensi "trasversali", dopo la provocazione di Marco Pannella sulle droghe leggere. In Forza Italia scoppia addirittura una rissa verbale fra l'ex ministro Antonio Martino, favorevole alla liberalizzazione, e il deputato Alessandro Meluzzi, decisamente contrario. Tuona Pierferdinando Casini (Ccd): "Marco è fuori dal Polo". Da An, che chiede l'intervento chiarificatore di Berlusconi, proviene un "no" altrettanto netto. Intanto Pannella, per il quale è certo il rinvio a giudizio, rilancia i referendum con due iniziative sul "monopolio pubblico" dell'aborto e sull'abolizione dell'Ordine dei giornalisti.
Da ieri pubblica clandestinamente "Risorgimento liberale", un periodico firmato dal tesoriere Vittorio Pezzuto, che non è giornalista. La violazione della legge potrebbe costargli l'arresto fino ad un anno. Inoltere i riformatori faranno sì che l'aborto venga praticato, entro i 90 giorni prescritti, anche nelle strutture private. Questo reato è punito con la reclusioone fino a tre anni.
Nel Polo e specialmente in Forza Italia la querelle sulle droghe leggere raggiunge subito il calor bianco. Martino, imperturbabile discepolo dell'ultraliberista Milton Friedman, definisce "opportuna" l'iniziativa di Pannella e "illiberale" il proibizionismo, che "non riesce a contenere i guasti prodotti dalla droga". Meluzzi si dichiara "allibito" dalla condiscendenza dell'ex ministro e invita il Cavaliere a pronunciarsi sull'alternativa "Polo dei moderati o Polo degli sballati". Ma Martino è in buona compagnia. Contro il proibizionismo, a vario titolo, si schiera un nutrito drappello di parlamentari forzisti: Del Noce, Maiolo, Micciché, Caccavale ed il veneto Leonardelli. "Tutta l'anima davvero liberale di FI -
ammonisce quest'ultimo - la pensa così". An e gli alleati ex dc sono di ben altro avviso. Gasparri considera "condizione irrinunciabile ed essenziale" l'opposizione del Polo alla legalizzazione delle droghe leggere. La protesta è condivisa dall'assessore veneto Zanon, sempre di An. Casini trasforma lo spinello in "casus belli" e contesta il presenzialismo dei radicali. Anche Buttiglione (Cdu) invoca un chiarimento.
A sinistra, Pannella riscuote consensi nel merito ed incassa severe critiche sul metodo. Per il pidiessino Berlinguer, che considera "punitivae sbagliata" la legge vigente, quello del leader radicale è stato uno show offensivo. Il verde Francesco Corleone, frimo firmatario di una proposta di legge sottoscritta da circa 130 deputati, riconosce a Pannella il merito d'aver fatto parlare della liberalizzazione dei derivati della "cannabis indica".
Prendono le distanze dai riformatori anche buona parte degli esperti e delle associazioni che operano nel settore della tossicodipendenza. Sono contrari i 200 iscritti alla società italiana di farmacologia. E' contrario il professor Garattini, della Cuf. Dura la condanna di Don Mazzi e della comunità di San Patrignano. Don Ciotti dice sì alla legalizzazione ma non alla liberalizzazione dei derivati della canapa.
Andrea Bianchi
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--- MMMR v4.10c beta * Gutta cavat lapidem