caro Vittorio, la realtà è quella che tu ben conosci. Siamo circondati di consiglieri che votano per il rilancio pur sapendo che il giorno dopo sarebbero partiti per un mese di vacanza. siamo circindati da un consiglio generale i cui membri temono di dire a se stessi cosa pensano, cosa fanno e cosa vorrebbero. i tempi di pensiero e azione fusi nella stessa anima, sono trascorsi, e se il nostro movimento ha moltissimo della tradizione del partito radicale, proprio questo aspetto lo ha lasciato a quei quattro compagni che continuano ad occuparsi della politica del pr (Olivier in testa).Fai benissimo ad evidenziare questo fatto ... e il tuo modo di fare e di essere è uno specchio in materia, ma c'è un ma che io stesso non riesco bene a cogliere. forse non mi voglio rassegnare al fatto che il pr non è il mov, forse non riesco ad essere altro che radicale (e non mi pare poco), forse rimpiango la mia gioventù, forse del forse. ma sto con voi, perchè è come stare con me: la mia lotta non è mai compiuta e sono tutt'altro che stanco. i programmi del mov mi convincono, ma sono sempre rimasto scettico sulla forma organizzativa .... e purtroppo i fatti mi danno ragione (avrei tanto non averla avuta questa ragione). ma pago anche le mie incapacità e pigrizie, il mio non voler esprimermi anche quando ho cose da dire. comunque convengo con te, per quanto riguarda il rapporto club/firme (anche qui, per il momento, in Comune non cisono le firme degli iscritti dei tre club messi insieme). Ma credo che sugli errori si debba crescere e migliorare. quando Marco Perduca ci chiede un ordinedei lavori dell'inco
ntro di Viareggio, non è una banale richiesta del radicalino con lo sfizzio dell'organizzazione ad ogni costo (se tu lo conoscessi ti farebbe l'impressione perfettamente contraria), masemplicemente una richiesta di dare il maggior e miglior risultato possibile al nostro incontro, perchè -come dice lui- "non ci si può vedere per quattro ore e ripeterci di firmare i referendum", e come aggiungo io: un minimo di preparazione non farebbe male, altrimenti saremo condannati ad ascoltare Marco Pannella per quattro ore, pur sapendo che non era quello che MP avrebbe voluto. Certo siamo il Mov dei club Pannella, ma se il Pannella hai suoi ritmi e i suoi tempi, faciamo insieme le lotte, ma mi si consenta anche di avere i miei ritmi e i miei tempi. Ed io, Vittorio, non sono uno tranquillo, come sai, ma ho il difetto di non essere capace come Marco Pannella, di non avere la sua intuizione; ho il difetto di essere capace come un Vincenzo Donvito, di avere le mie intuizioni, e sono capace di volerle metere a disposizione p
er i risultati che ci prefiggiamo lottando insieme .... ma mi sia dia lo spazio, please.
Comunque, questa dissertazione, spero serva alla bisogna: 700 mila firme. Ma la frustrazione purtroppo resta.