La campagna referendaria che stiamo
vivendo presenta tra le tante particolarita'
ed anomalie rispetto alle precedenti la
durata particolarmente compressa della
raccolta firme 'buona'.
Tale raccolta infatti non e' ancora praticamente
iniziata, e potra' durare al massimo per un
periodo di 2/3 settimane,, sempre che si vengano
a verificare le condizioni minime necessarie che
ad oggi (nonostante gli avvenimenti degli ultimi
gg) ancora non ci sono.
Dico questo perche' o entro la prossima settimana
il parlare dei referendum si tramuta anche in vere
e proprie code davanti ai segretari comunali ed ai
ns. tavoli, oppure potremo dichiarare la chiusura
della ns. iniziativa senza altri indugi.
Nel secondo caso, tutto facile.
Nel primo caso ci resterebbero quei pochi giorni
per un'impresa comunque disperata (chissa' se
ci sarebbero almeno i tempi tecnici necessari...).
Se cio' dovesse avvenire, pero', ci troveremmo di
fronte ad un ulteriore problema, il ns. Consiglio
Generale del 7-->10 settembre.
Infatti, se capisco benissimo l'utilita' di un
Consiglio Generale qualora vedessimo gia'
compromessi i referendum, qualche dubbio in piu'
lo avrei nel caso che uno spiraglio ancora ci fosse
e ci trovassimo in piena 'baraonda' referendaria.
Perdere 4 giorni, (dei quali 2, quelli del fine
settimana, particolarmente 'pesanti'), potrebbe non
essere ininfluente nel caso di un arrivo
'al foto-finish'.
Se gia' da ora siamo certi del fallimento della
ns. iniziativa sarebbe bene che cominciassimo a
dirlo apertamente, altrimenti perche' non pensare
ad altre forme, per esempio un Cons. piu' breve,
infrasettimanale (in questo caso il tempo sottratto
da ciascun partecipante ad attivita' referendarie
sarebbe inferiore) oppure ad un rinvio di alcuni
giorni (leggi almeno una settimana) per avere le
idee un po' piu' chiare.