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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 1 settembre 1995
CORSERA DEL 29 AGOSTO 1995
INTERVISTA A RIPA DI MEANA

DI FRANCESCO VERDERAMI

Ripa di Meana: "Marco adesso torna con noi".

Roma - Ripa di Meana l'ha ribattezzata "la breccia di Porta Portese" e per il portavoce dei Verdi il gesto di Pannella, "tutto sostanza e niente affatto esibizionista", ha aperto un varco del quale gli ambientalisti intendono approfittare. Con un obiettivo ambizioso: "Strappare Marco Pannella al Polo"

"Come i radicali -spiega Carlo Ripa di Meana- i Verdi sono sensibili alle questioni di libertà, elemento che ha una forte radicale nel nostro universo. Fra i Verdi ci sono personalità che si sono formate nelle battaglie per i diritti civili. un patrimonio che non è solo dei radicali ma anche di socialisti come Loris Fortuna. Sono indubbie le vicinanze, quasi degli intarsi che ci legano. E tutti noi ricordiamo la battaglia che Pannella e Alex Langer fecero in Alto Adige contro le "gabbie etniche", che dividono i cittadini di lingua italiana. Ora, sulla questione delle droghe leggere, noi siamo d'accordo con Pannella ma riteniamo che la via da seguire non sia quella referendaria bensì quella legislativa, che è praticabile e che potrebbe essere vincente".

D. Uniti sui grandi temi, divisi negli schieramenti.

"La svolta di Pannella del gennaio '94, rimane un mistero irrisolto. Era passato poco meno di un mese da quando aveva appoggiato, e con successo, la sfida dei sindaci: Rutelli, Castellani, Sanza...Poi, in maniera inspiegabile, scelse Berlusconi, vide in lui l'uomo italiano liberal ma prese uno storico abbaglio. E oggi si trova a fare i conti con il Polo, uno schieramento che gli è fortemente ostile".

D. Come la sortita di Porta Portese...

"Un'iniziativa giusta ed efficace, nello stile della disobbedienza civile che appartiene anche ai Verdi. E come i Verdi, I Riformatori soffrono di questa situazione bipolare, a cui peraltro Pannella ha dato un massiccio contributo. Le coalizioni somigliano a delle caserme, il bipolarismo ha ingessato sia noi che loro: c'è uno strano destino parallelo. Che ci potrebbe unire".

D. In che senso?

"Ricordo che Pannella fu ospite del Consiglio federale dei Verdi nel dicembre del 93', un mese prima della sua svolta. Io vorrei dirgli: va bene, facciamo punto e a capo, è stato quel che è stato ma ora...".

D. Ora?

"Lei vuole candidarsi a Napoli, dove in autunno si terranno elezioni suppletive per un collegio della Camera che è rimasto vacante. Io gli chiedo se questa occasione può rappresentare la ripresa del dialogo".

D. Voi sareste disposti ad appoggiare Pannella, a patto che i Riformatori entrassero nell'Ulivo?

"Oddio, gli mancherei di rispetto se gli chiedessi così, su due piedi, di far fagotto e di traslocare da questa parte. E poi non vorrei dare una visione idilliaca dello schieramento di centro-sinistra, che vive una fase tormentata e che in questi giorni mostra divergenze profonde che lo attraversano. Ma certo, se nell'Ulivo ci fosse l'innesto di una tradizione libertaria, non c'è dubbio che sarebbe un albero più forte e meno grigio. Sarebbe meno Quercia di quel che è, perchè finora D'Alema ha disposto di Prodi. Ecco, con Pannella sarebbe un Ulivo meno dalemizzato".

D. Ne parla come una sorta di denuclearizzazione dell'Ulivo...

"Beh, è stato D'Alema a teorizzare la normalizzazione. Non so se nel senso "l'ordine regna a Varsavia". Ecco, siccome considero pericoloso tutto ciò, Pannella potrebbe dare un grande contributo".

D. E lei pensa che D'Alema e Pannella possano stare insieme?

"Lo so, sono come il diavolo e l'acqua santa: tanto D'Alema è freddo, riservato sprezzante, tanto Pannella è caldo, enfatico e debordante. Ma siccome ritengo che il leader del Pds è politico che ragiona con grande lucidità... Eppoi c'è Veltroni, che su un tema come quello delle droghe leggere dà segnali di coincidenza con Pannella".

D. E Prodi?

"Ecco, questa è una domanda delle cento pistole. Le loro culture sono agli antipodi, lo stile è diverso come il giorno con la notte. Ma se nei rapporti tra L'Ulivo e Pannella si verificassero novità importanti, solo uno sconsiderato potrebbe inalberare tanta arroganza e pregiudizio ideologico".

 
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