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Partito Radicale Roberto - 1 settembre 1995
ORDINE GIORNALISTI: ANSELMI, FELTRI, LIGUORI, DFEDE, VIGORELLI, DIACONALE, OSTELLINO, MIMUN.
(INTERVISTE A RADIO RADICALE)

Roma, 31 agosto 1995

GIULIO ANSELMI,direttore de "Il Messaggero"

"Sono favorevole all'abolizione dell'ordine. L'ho detto e scritto molte volte: l'ordine è un bagaglio inutile nella nostra professione, come tutto ciò che è burocratico e corporativo, che irreggimenta e blocca. Molti colleghi mi hanno criticato per questa convinzione, ma non ho traccia di interventi davvero significativi di interventi dell'ordine."

VITTORIO FELTRI, direttore de "Il Giornale"

"Saluto con entusiamo l'iniziativa referendaria, che indica ai cittadini le lacune mostruose del nostro sistema legislativo. Senza alcun dubbio sottoscriverò tutti i quesiti, e con il nostro giornale faremo di tutto per agevolare la campagna di raccolta firme. Quanto all'abolizione dell'Ordine dei giornalisti, io sono da sempre convinto che tutti gli ordini professionali siano inutili se non dannosi, e che in una società liberale non abbiano ragione di esistere."

PIERO OSTELLINO, già direttore del "Corriere Della Sera"

"Sono della stessa opinione di Einaudi in una celebre "predica inutile": gli ordini professionali, a meno che non attengano alla sicurezza o alla salute del pubblico, non hanno ragione di esistere. Sono delle forme corporative che tendono a tenere fuori chi vuol fare quella professione. Una regolamentazione è necessaria, ma i principi di inclusione e di esclusione sono fondamentalmente illiberali."

ARTURO DIACONALE, direttore de "L'Opinione"

"La battaglia per rivedere la legge istitutiva dell'Ordine e liberalizzare la professione è ormai matura, e raccoglierà adesioni anche all'interno della categoria. La legge del 63' è vecchia, superata, e sopratutto poggia si basi illiberali."

EMILIO FEDE, direttore Tg4

"Abolire l'ordine dei giornalisti al più presto possibile: è la mia posizione da molti anni, da quando ero consigliere nazionale dell'Ordine. Fin da allora sostengo che è assurdo tenere in piedi un organismo che deve distribuire la qualifica di giornalista anche a coloro che masticano poco o nulla di questa professione...

Condivido gran parte dei diciotto referendum."

PAOLO LIGUORI, direttore Studio Aperto

"Sono sempre stato favorevole all'abrogazione dell'ordine dei giornalisti, e sono quindi a favore di questo referendum. E' una proposta che viene avanzata da tempo da più parti, ma ancora nessuno gli aveva dato voce in questa forma.

L'ordine dei giornalisti è un instituto anacronistico, e la legge istitutiva ormai interpretata male le esigenze della nostra società. Oltretutto sta diventando il paravento di una serie di inutili burocrazie."

CLEMENTE MIMUN, direttore del Tg2

"L'ordine ha una legge istitutiva che ha ormai 32 anni di vita. Come tutte le leggi vetuste è necessario rivederla. Non sono certo che sia utile abolirlo, sono però sicuro che debba essere riformato."

PIERO VIGORELLI,direttore del Tgr

"Sono sicuramente a favore dell'abolizione dell'ordine dei giornalisti: si tratta di un istituto che non ha alcun senso, come scrisse molti anni fa Luigi Einaudi. L'anomalia italiana è che ci sia un sindacato unico ed un ordine unico dei giornalisti. Una situazione che non esiste in nessun altro paese civile, e che va superata."

 
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