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Conferenza Movimento club Pannella
Depetro Alessandro - 2 settembre 1995
L'OPINIONE - OLTRE LA PROVOCAZIONE DI PANNELLA

di Mario Puiatti (consigliere regionale verde del Friuli Venezia

Giulia)

Articolo apparso su "IL GAZZETTINO di Pordenone" del 2.IX.95 pag. III

L'azione di disobbedienza civile, deliberatamente provocatoria,

attuata domenica scorsa da un gruppo di antiproibizionisti guidati da

Marco Pannella ha comunque raggiunto lo scopo di rilanciare il

dibattito sulla necessità di modificare ulteriormente l'attuale

legislazione sulle droghe. Qualche anno fa un referendum ha già

eliminato la punibilità del consumo.

presso tutti i Comuni si può firmare - ancora per due settimane - una

proposta di referendum per legalizzare le cosiddette droghe leggere

(hashish e marijuana). In Parlamento c'è una proposta di legge che va

nello stesso senso predisposta dal deputato verde Franco Corleone e

sottoscritta da oltre 160 colleghi di quasi tutti i gruppi politici.

Lentamente ci si rende sempre più conto che l'hashish e la marijuana

non danno assuefazione e fanno meno male dell'alcool e del tabaccco

che sono venduti liberamente. Mettere sullo stesso piano queste

sostanze e l'eroina è assolutamente illogico.

La legge Jervolino-Vassalli, voluta fortemente da Craxi dopo un

incontro con l'allora Presidente americano Reagan, è una legge

illiberale, fortemente punitiva che doveva, se non risolvere, almeno

ridurre drasticamente la diffusione della droga. In questi anni è

stato dimostrato che non è così: la droga circola come prima e forse

più di prima, circola perfino nelle carceri.

Il numero dei tossicodipendenti non è diminuito e le carceri sono

sempre più colme di detenuti per eati legati alla droga. Mafia e

criminalità che gestiscono il commercio clandestino (illegale ma

libero perchè privo di regole) si arricchiscono sempre più. D'altronde

il proibizionismo, storicamente, è sempre stato fallimentare: non

elimina il fenomeno ed alimenta la criminalità.

L'azione di Pannella ha anche il merito di aver spaccato i due poli

(guidati da Prodi e Berlusconi) facendo uscire le contraddizioni tra

chi è liberale e chi dichiara di esserlo essendo in realtà moralista e

reazionario.

A <> da una parte c'è l'ex ministro degli Esteri Martino che

da buon liberale è favorevole alla legalizzazione di tutte le droghe,

dall'altra ci sono i vari esponenti di Allenaza Nazionale e Ccd

assolutamente contrari.

A <> da una parte ci sono i Verdi ed il Pds che pur non

condividendo il metodo 8sostanzialmente ritengono Pannella un buffone)

sono d'accordo sulla necessità di legalizzare le droghe leggere,

dall'altra ci sono Prodi e Bianco assolutamente contrari. Ecco quindi

che sulle grandi questioni di principio, sulle libertà individuali

escono le differenze e scoppiano le contraddizioni. Prodi, Bianco e

Bindi la pensano come Buttiglione, Casini e Mastella: restano in fondo

democristiani.

--- MMMR v4.00unr

 
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