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Conferenza Movimento club Pannella
Pezzilli Dora - 3 settembre 1995
Visto che fino a questo momento sono riuscita a comunicarvi
l'interezza della mia esperienza sull'aborto, senza ipocrisie, voglio

continuare: la prima cosa da mettere in discussione su quella legge e'

la gatuita' dell'aborto. Gia' all'epoca avevo delle serie

perplessita',anni di esprienza mi hanno dimostrato che avevo

ragione.Bisogna smetterla di raccontare "che le donne mica si

divertono ad abortire", non c'entra, gli esprti vi possono confermare

che il problema dell'aborto fa parte del tema "coazione a ripetere, e

che indipendentemente dal fatto che la ripetizione sia o meno

piacevole (come per la droga) vi sono moltissimi casi nei quali

l'aborto non e' sinonimo di disinformazione, ma in realta' e' la messa

in atto definitiva di problemi di vario genere (come per la droga)che

diventano reali nel momento nel quale (nonostante la prevenzione , i

consultori, la possibilita' di avere i contraccettivi ecc.)questa

patologia, l'aborto, diventa un sistema costante, una abitudine

mentale ad accettare il rischio di abortire (come di drogarsi)

indipendente dalla volonta' cosciente del soggetto.In questo senso i

nostri oppositori possono avere anche ragione una maggiore proibizione

diminuisce sia l'aborto che le droghe, ma i babbei non si rendono

conto che il risultato sarebbe l'infanticidio o i bambini abbandonati(

cassonetto differenziato per il frutto del peccato!)e l'aumento dei

consumatori di droga pesante.(con la droga pesante ci si uccide piu'

velocemente).La soluzione psicologicamente piu' efficace come

deterrente e' di far pagare l'aborto in modo differenziato (se si

rimane con una legge entro i novanta giorni in base al

reddito.D'altronde se miriamo alla privatizzazione e vogliamo evitare

che i medici disertino anche dalle cliniche private, dobbiamo pur

renderci conto che praticare continuamente (per ore) questo tipo di

lavoro (anche come consulente) e' per chi ci crede un lavoro molto

pesante, che in termini di rischio (per far contento scandura)di

alienarsi dalla e con la professione equivale alla fatica fisica di

uno scaricatore di porto.Si chiuama sindrome del Burn-out.Per chi

assiste un qualunque tossicodipendente il problema e' eguale, aumenta

solo la percentuale di fallimenti e quindi per l'operatore inesperto

od onnipotente che non ha affrontato la propria motivazione personale,

e' ancora piu' pesante.Una gratificazione economica per questo tipo di

personale medico e paramedico e' indispensabile.Quindi se convenite

con me, preparatevi agli insulti delle femministe.

--- MMMR v4.00unr

 
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