Articolo tratto dal periodico dell'associazione per la giustizia e il
diritto "Enzo Tortora", GIUSTIZIA GIUSTA
Non hanno cercato nemmeno di coprire la connessione tra la richiesta
di arresto e imminenza di una deposizione sulle "deviazioni"
giudiziarie. Anzi, sembra proprio che ce l'abbiano messa tutta per
farlo capire anche ai tonti: mandato di arresto perchè vuole parlare,
perchè ha trovato un magistrato che vuole starlo a sentire.
Ordine di arresto sì, ma se non si arresta è meglio, se no, anche
arrestato, parla. Che sia costretto a fuggire, a combattere per
salvarsi dall'estradizione. E il coro degli imbecilli di fronte a un
fatto come questo non ha di meglio che dire che a quel Craxi gli sta
bene. Era antipatico.
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E poi dicono che i P.M. di Milano fanno arrestare la gente per
costringerla a parlare! Questa volta hanno potuto dimostrare il
contrario. Chiedono (ed ottengono) un ordine di arresto, e per di più
(o forse solo perchè) internazionale perchè parla e vuole parlare,
pe4rchè un altro magistrato vuole interrogarlo. Lui, Craxi non deve
parlare. Se parla inquina le prove, anzi il "quadro istituzionale-
probatorio" o come diavolo impareranno e cercheranno di farci imparare
a dire. Non hanno cercato nemmeno di coprire la conceswsione tra
richiesta di arresto e imminenza di una deposizione sulle "deviazioni"
giudiziarie. Anzi, sembra proprio ce l'abbiano messa tutta per farlo
capire anche ai tonti. mandato di arresto perchè vuole parlare, anzi
perchè ha trovato un magistrato che vuole starlo a sentire.
Fino ad oggi in questa babele di parossismo giudiziario la regola era:
"parlate e sarete salvi", accusate, insinuate e gli omicidi, le
rapine, il traffico di droga, i sequestri di persana, vi
sarannoperdonati, diventerete "collaboratori di giustizia", appena un
gradino sotto i divi, i magistrati, anzi qualche volta, un gradino più
su, almeno nei confronti dei magistrati, non divi, quelli che,
parlando, è anzi il caso di infangare. Craxi no. Parla? Bisogna farlo
tacere. Se no si forma il partito di Hammamet. Bisogna arrestarlo.
Anzi, se non si arresta è meglio, se no, anche arrestato, parla. Che
sia costretto a fuggire, a combattere per salvarsi dall'estradizione.
Ed intanto Repubblica, l'Espresso, la Stampa, potranno sbandierare che
le calunnie contro il Pool vengono da Hammamet, che i cento milioni
prestati a Di Pietro se li è inventati Craxi, che ha pure convinto Di
Pietro ad ammettere di esserseli presi, che la macchina (o le
macchine) "prestate" erano di marca tunisina, che Cagliari è morto di
vecchiaia etc. etc. E, di conseguenza, che Mancuso è un cialtrone, uno
che puzza di Hammamet lontano un miglio e prima o poi, toccherà anche
a lui. L'evoluzione della tecnica dell'oltranzismo giudiziario, del
giustizialismo parossistico, fa un salto di qualità: dopo aver dato
fiato e fatto cassa di risonanza ad ogni bocca da cui potessero uscire
accuse, dopo aver aperto a forza bocche serrate e messo in quelle
bocche quanto poteva occorrere ai fini della "campagna" in corso, ora
è la volta delle bocche da chiudere. Il caso craxi non sarà l'unico,
ne sarà l'ultimo, non essendo stato il primo. le dittature in genere,
hanno fatto il percorso inverso: prima hanno chiuso le bocche, poi le
hanno fatte cantare in coro. Cose d'altri tempi. Il coro, del resto
canta senza costrizioni. E' il coro degli imbecilli che magari, di
fronte ad un fatto come questo non hanno di meglio da dire che a quel
Craxi gli sta bene. Era antipatico. Quando gli leccavano i piedi.
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