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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Antonella - 11 settembre 1995
RIFORMA ELEMENTARI: LIBERTA' IN PERICOLO
di Lorenzo Strik Lievers

Il Corriere della Sera (rubrica delle Lettere) 11 settembre 1995

Che quello delle "tre maestre" nelle elementari non sia un circoscritto problema tecnico di organizzazione scolastica ma una questione che implica aspetti di grande portata lo riconoscono ormai tutti, dopo l'editoriale di Angelo Panebianco sul "Corriere". E' un primo positivo risultato dell'iniziativa che i Club Pannella-Riformatori hanno assunto proponendo questo tema fra quelli dei 18 nuovi referendum.

L'intervento del Ministro Lombardi è importante. Respingendo l'idea che si possa "ritornare indietro con un semplice colpo di spugna" al maestro unico, Lombardi riconosce fondata la denuncia che, come è stata applicata, la riforma stravolge la scuola elementare nel senso di una dannosa "secondarizzazione".

Il ministro promette interventi correttivi. Ci contiamo. Ma, soprattutto, con noi denuncia i danni gravi per i bambini dei "non pochi casi" in cui fra le insegnanti del "modulo" esiste un conflitto. E riconosce che su un punto abbiamo "ragione da vendere", sulla "necessità di assicurare nella scuola elementare l'unitarietà dell'insegnamento". Il ministro ritiene che all'unitarietà si possa arrivare con un "patto tra gli insegnanti del modulo". In tanti casi è vero. Ma quando, invece, il contrasto è sui criteri di fondo, nasce da diverse impostazioni pedagogiche, da diverse concezioni circa i bisogni, i ritmi del bambino? C'è che ritiene in coscienza che nei primi anni l'insegnamento debba passare in primo luogo attraverso una dimensione artistica e sia dannoso accentuare quella razionale-scientifica, e chi ha l'opinione opposta.

In questi casi, l'"unitarietà" è impossibile; a meno che chi è in minoranza accetti di insegnare contro coscienza: il "modulo" come obbligo generalizzato crea l'insegnate privo per legge della libertà di insegnare. Il "modulo" obbligatorio determina un altro mostro illiberale: la "pedagogia di Stato". Questo è in gioco; e su questo aspettiamo risposte dal ministro. Rendere facoltativo, non obbligatorio, il "modulo", consentire anche altre forme di organizzazione significa fondare la scuola sui principi di libertà e responsabilità. Non basta per indire un referendum?

Lorenzo Strik Lievers

(Comitato promotore del referendum)

 
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