Antonio, spero proprio che quando il nostro movimento andrà al Governo, tu non sia chiamato a svolgere la funzione di ministro dell'Informazione, perchè da quello che dici si evince che il primo passo che tu faresti, sarebbe quello di cambiare il nome del ministero, e farlo diventare "della Cultura o dell'Educazione". Non te la prendere più di tanto, ma succede che, arrivati ad un'età avanzata di militanza politica, uno scopra dentro di sè cose inimagginabili solo qualche anno prima. forse la frequentazione di regimi autoritari ti ha portato a vedee di buona luce qualunque spiraglio di luce che abbia il vago colore della libertà, ma se insisti, cercando anche di dare una sorta di scentificità al tuo argomentare, vuol dire che il tuo scheletrino si è affacciato dall'armadietto. Ma come fai a sostenere che esiste una verità storica a cui fare riferimento, e grazie alla quale stabilire se un'interpretazione sia distorsione, falsità o qualcos'altro? chi giudica chi nell'ambito delle opinioni, dell'argomentare. il giudizio in materia è sempre violenza e censura quando diventa istituzionale, ma è confronto quando espresso in forza delle proprie idee e non della propria autorità.
per capire meglio quanto dico, ti invito a fare dei paradossi, ancjhe esagerati, ma -nella magiorparte dei casi- rendono bene il concetto.