mi corrego e concludo: l'autore del libro ha letto (pare, perche' lo cita) l'intervento di pasolini al nostro congresso del 75, ma ne da una versione discutibilissima. In un paio di passi lui dice che pasolini avrebbe riaffermato al nostro congresso che rimaneva comunista e del PCI.

l'impressione che se ne ricava e che Schwartz sappia poco della politica italiana, soprattutto di quella di quegli anni. E non tenga nel dovuto conto cosa significava, in termini di potere, essere del PCI quando si era intellettuali.

So di dire una cosa che porbabilmente a molti non garba ma il Pasolini degli ultimissimi anni si era bellamente dimenticato dei processi e dell'emarginazione subita nel suo partito a causa della sua omosessualita'. E da questo non e' escluso anche un certo rapporto con l'industria culturale di quegli anni.

Leggete, per esempio, chi produsse i iflm di pasolini degli anni '70...