Roma 23 settembre 1995
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova tesoriere dei club Pannella Riformatori
"I giovani industriali si differenziano dai vecchi, e non sempre, per ragioni anagrafiche. La cultura, i metodi, le scelte sembrano infatti rispecchiare sino in fondo le tradizioni corporative, conservatrici e parastatali che hanno impedito alle forze economiche di essere, negli ultimi quaranta anni, forze di vero rinnovamento politico e sociale del nostro paese.
L'assemblea di Capri si sta infatti consumando tra sceneggiate goliardiche e passarelle di capi partito come sempre intenti a discutere dei problemi e delle prospettive proprie anzichè di quelle del paese.
Non meraviglia che, anche per loro, invece, continuino ad essere clandestine le proposte referendarie e liberiste dei Club Pannella Riformatori i cui esponenti sono sistematicamente ignorati.
In queste ore si consumano le residue possibilità di chiamare gli italiani ad una svolta reale. L'approvazione di un solo quesito referendario inciderebbe molto di più delle proposte che sul mare di Capri D'Alema e Fini vanno spargendo.
Limitandisi a quelli squisitamente economici Riello e gli altri sanno che esiste la concreta possibilità di cancellare le privatizzazioni col trucco (golden share); di aprire il settore sanitario anche ai privati e alla concorrenza; di cancellare il monopolio Enel sull'energia?
Se lo sanno e nulla fanno, lasciandoci ancora una volta soli (e in digiuno da giorni) - preferendoci i soliti noti del Palazzo -, è bene che si interroghino seriamente su quali siano, veramente, gli obiettivi della loro associazione: riformatori o ruota di scorta della partitocrazia?"