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Conferenza Movimento club Pannella
Carullo Roberto - 27 settembre 1995
referendum & club

E' vero. Lo slancio di questi giorni (frutto dell'iniziativa di Porta Portese e degli spot della fininvest) non dev'essere lasciato cadere. Lo si deve sfruttare al meglio. Resta da vedere come.

Nel recente passato, alcune scelte - e ora lo possiamo dire - sono risultate o divenute (ma è lo stesso) inadeguate. Prima fra tutte quella di "fotografare" una situazione, necessariamente in movimento (è appena il caso di dirlo) come quella del Marzo ormai lontano, di quel mancato quattro per cento. Molti generali e troppi maestri di pensiero e di inazione, hanno salito e disceso da allora quella mezza rampa tra le due porte (ci penso ora per la prima volta: ortogonali tra loro!)

Quando qualcuno aveva individuato questi pericoli - e subito o quasi se n'era avuta puntuale conferma con la difficoltà a raccogliere le firme per la presentazione delle liste - ci s'era detto che era necessario far fiducia e dar forza, in prospettiva, ai costituendi club ed alla loro capacità di radicare (in senso buono) il movimento. Il resto sarebbe venuto.

Non è venuto. Complici - della scelta errata di sovrapporre i nuovi referendum a quelli in atto - le diverse circostanze che hanno impedito di trovare 90 giorni utili per la raccolta delle firme (e la non-mobilitazione del periodo iniziale) si è giunti, con tre rilanci, a fare, ora finalmente, non centinaia ma decine di tavoli.

Il riflesso - comprensibilissimo (perché arma vincente del passato) - di rilanciare ogni volta, con testardaggine nella stessa direzione, deve ora però fare i conti con la nuova struttura del movimento che, presto, prestissimo dovrà essere adeguata anche alle esigenze pratiche di vita quotidiana delle "attività tavolinare" che sono anche "tematiche". Perché siano sempre meno necessarie certe decisioni gravi e pericolose di questi giorni.

ciao,

roberto

 
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