Caro Arrigo,

ti scrivo poche righe in forma di lettera aperta per manifestarti il mio disagio nel leggere le tue parole.

Disagio al quale si è aggiunto disagio nel leggere le reazioni di altri, che si sono sentiti "provocati" e che hanno reagito animosamente (secondo me fuori luogo): comprendo ma non approvo.

Secondo me la tua domanda andava colta con senso diverso rispetto a quello registrato dalle risposte che hai avuto (sia di appoggio che di "rimprovero").

Potrai tu stesso, se lo ritieni, confermare o smentire la mia valutazione.

A mio parere tu non intendevi porre il banale tema del "privilegio" di una persona, magari concretizzato in una sistemazione ospedaliera più "comoda".

Invece ritengo che tu abbia posto il problema dei costi ospedalieri a carico della collettività, conseguenti alla deliberata azione di una persona. Penso che tu possa ritenere più corretto un ricovero nelle stanze "a pagamento" rispetto a quelle ordinarie, a totale carico del SSN.

E secondo me questa tua domanda, in questo senso intesa, mostra un aspetto ancora più deteriore del superficiale "rutto sottoproletario" per cui è stata presa.

Perché dico questo? Perché l'attenzione a questo dettaglio, credo che tu convenga con me che sia un dettaglio, mi sembra un ben misero modo di considerare le iniziative di una persona che sta deliberatamente rischiando molto per affermare anche i tuoi diritti ad una informazione completa e ricca (a meno che tu consideri un tuo diritto quello di non essere "scocciato" con proposte politiche che giungano da persone e gruppi diversi dalla tua area di riferimento).

Avrei preferito che tu contestassi l'iniziativa nel suo assieme, dando ragioni politiche, invece di ridurre il tutto a poche lire.

Mi dispiace proprio.

John

--- MMMR v4.10 beta * Gutta cavat lapidem