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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 1 ottobre 1995
IL MATTINO 30 settembre 1995
PANNELLA E' GRAVE. ANCORA UN APPELLO AL CAPO DELLO STATO

articolo di Raffaele La Capria

"INDIFFERENZA"

In questo momento io sono vicino a Marco Pannella. Oggi un amico mi ha telefonato per dirmi che sta male. Sapevo che era stato ricoverato dopo quattro giorni di sciopero della fame e della sete, ma non sapevo che le sue condizioni fossero critiche. Invece lo sono, è in pericolo dicono i medici. Non credo che la notizia turbi più di tanto la coscienza della maggior parte degli Italiani. Da un po' di tempo è in atto una specie di delegittimazione morale di Pannella, una vera aggressione alla sua figura di uomo e di politico, che proviene da più parti e partiti, da gente che non può, come si dice, nemmeno allacciargli le scarpe. Costoro vorrebbero far passare Pannella per un chiacchierone che ora dice una cosa, ora un'altra, che oggi si allea con un partito e domani con un altro: per una specie di Pulcinella della politica, insomma. Dimenticando - ma non lo dimentica tanto facilmente chi lo ha seguito in tutti questi anni- non solo quel che Pannella ha fatto per i diritti civili, quelli che riguardano la nostr

a persona, quelli che riguardano ognuno di noi, ma cancellando d'un sol colpo tutta la sua storia, una storia senza la più piccola macchia, che per la sua limpidezza forse offende chi non può vantarne una simile neppure lontanamente. Man mano che la nostra vita democratica va degradando e non si riconosce più all'avversario il diritto di esistere , si cerca di isolare e far scomparire Marco Pannella. Si cerca di ignorarlo, di togliergli la possibilità di far conoscere le sue idee, le sue proposte politiche, anche quelle contenute nei referendum, con un accanimento che non conosce limiti. Si fa questo perché quando non c'è sufficiente democrazia la voce di un uomo libero si deve far tacere, e si fa di tutto per frastornarla, per deformarla, per non farla arrivare. Pannella fa lo sciopero della fame e della sete "perché ancora una volta un crimine pubblico contro la conoscenza e la verità è stato compiuto, e non deve più compiersi".

Le sue condizioni sono critiche, lui è in pericolo: ma lo è ancor più la nostra democrazia.

 
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