Ogni tanto scrivono qui persone che nulla hanno a che fare con il Movimento.
Talvolta, non sempre, si tratta di agoriani palesemente ostili ai Riformatori e a Pannella.
I loro testi, in questa Conferenza ed altrove, spesso sono gonfi di astio, di disprezzo, di intolleranza. Per quanto mi riguarda, non raramente assai sgradevoli.
Detto questo, le recenti reazioni ad alcuni degli ultimi interventi esterni mi hanno provocato un certo disagio.
A parte la buona educazione, che normalmente mi impedisce certi toni in risposta ad osservazioni non gradite, c'e' dell'altro.
Se e' vero che rispondere comunque alle provocazioni e' un modo di rispettare il provocatore, e' anche vero, secondo me, che rispondere in un certo modo chiude all'istante, e in maniera definitiva, ogni ulteriore possibilita' di confronto, o di scontro.
Di fronte a "Sei una testa di ...." o a "Sei un pezzo di ...." che si puo' dire, come si puo' ribattere? Finisce necessariamente li'.
Ho provato disagio, perche', al di la' dei contenuti, sono i modi con i quali molte persone ostili alle mie idee, con le quali mi capita di...litigare, liquidano ogni osservazione.
Magari senza parolacce, sicuramente con il disprezzo e la chiusura totale.
Vi assicuro che non lo trovo piacevole, ne' minimamente costruttivo: semplicemente cesso di parlare con loro.
E' necessaria, mi pare, un'attenzione continua affinche' non prevalga, anche qui, lo spirito di "setta", una sorta di "etnia" (l'efficacissimo termine di pannelliana memoria).
Lasciamo ad altri, ai maestri, gli insulti e le lezioni di vita.
Antonio Grippo