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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Antonella - 4 ottobre 1995
IL SECOLO XIX 1 OTTOBRE 1995

"PANNELLA ESCE DALL'INCUBO"

LA SCALA DELLO SCANDALO

articolo di Mario Bottaro pag.4

Gli occhi enormi, allucinati; la voce stentata a costruire quasi un delirio - per lui, visionario di professione, sarebbe meglio dire una visione - davanti alla telecamera. Così Marco Pannella l'altra sera in tv:un moribondo.

Ieri l'uomo-partito, l'uomo sandwich, l'uomo da trent'anni sbeffeggiato e insultato, l'uomo - diceva Arrigo Benedetti - <>, ha sospeso lo sciopero della sete ( i medici temevano guasti irreversibili, cioè mortali), ma prosegue quello della fame.

Quale reazione suscita il folle suicidio di questo integralista laico? Si commuove la gente? O prova dispetto? Certe le reazioni diciamo cosi istituzionali: Pannella accusava i media di aver steso una cortina di silenzio sui suoi diciotto referendum e subito, all'ombra di quel volto smagrito e allucinato, i telegiornali hanno speso minuti a spiegarceli. Senso della notizia o senso di colpa? Forse più il secondo, e non certo per i "valori" insiti nei diciotto referendum (onestamente non tutti molto chiari o cosi largo interesse). Il senso di colpa è semmai verso l'uomo: noi, gente normale assediata dal nostro privato, proviamo paura ( qualcuno: fastidio), rispetto, invidia, rabbia per un uomo che, per una convinzione - anche marginale, forse - arriva alla soglia della morte. La nostra società è fatta si di violenza: ma è la violenza contro gli latri. C'è che è pronto a uccidere il tifoso di una squadra avversaria come passatempo domenicale, ma è raro, sublime e terribile, pensare a un uomo disposto "lui" a mo

rire e non a uccidere. Certo, la nostra società è sempre più segnata dalla morte individuale, dal suicidio: ma quella autoeliminazione disperata: come si fa a pensare che un uomo sia pronto alla morte non per solitudine e incapacità di capire il senso in sé e della sua vita, ma per la politica? Come si fa, sopratutto con negli occhi e nelle orecchie la contradizione tra la teoria (politica come lavoro per la collettività) e gli esempi costanti di politica come interesse privato o di gruppo?

Pannella, santone laico, integralista, protagonista di decine di battaglie - spesso in contraddizione l'una con l'altra, ma sempre in modo drammaticamente convinto - non è certo al suo primo sciopero della fame e della sete. E forse questo è il limite - per la gente cioè per il "pubblico" - del suo martirio: la società dello spettacolo non ama scene già viste, repliche costanti della stessa scena. "Beautiful" propone sempre colpi di scena, tradimenti ed innamoramenti, buoni che scopri cattivi e viceversa, morti redivivi. Pannella invece, finisce per replicarsi. E il pubblico del teleschermo non lo segue più. Non capisce - il pubblico, quello che fa audience - il dramma di quest'uomo alla guida di un gruppo di matti come lui (matti pericolosi solo per chi si affida a tranquilli standard di vita e non frequenta il dubbio). L'agonia - poi interrotta - di Pannella è parsa troppo realista, troppo vicina alla morte vera, per non trasmettere un messaggio anche politico: Pannella sente, teme la fine del suo ruolo e

perciò deve salire ogni volta un gradino in più sulla scala dello scandalo. Pannella, che è un uomo di spettacolo (nel senso buono di chi sa comunicare) si rende conto che è sempre più difficile precorrere i tempi, intuire al di là del limite attuale. Forse perché il limite attuale è solo l'avvitarsi nel polverone delle accuse. Appunto per questo l'uomo di spettacolo fa esercizi sempre più difficili, sempre più pericolosi per sopravvivere a se stesso ed alla propria storia e per restare visibile nel fumo del dibattito attuale dove tutto si perde al di là dell'invettiva. E pannella sapendo tutto questo e sapendo anche che un po' di lui(follia, velleitarismo, impegno fino al sacrificio) è sepolto in ognuno di noi, s'avvicina coscientemente, ma ineluttabilmente a quello che la società dello spettacolo gli chiede: per smuovere il cinismo e l'apatia delle coscienze non gli resta che morire in diretta. La prossima volta lo farà.

 
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