L'aneddoto lo raccontava Emiliano Silvestri di Radio radicale Milano al Consiglio generale dei Club ultimo scorso:"Ero alla Festa dell'Unitê di Reggio Emilia, due del servizio d'ordine mi accompagnavano come ombre mentre allestivo le registrazioni. Mentre lavoravo, uno dei due dice all'altro, 'certo che questi, sono piccoli ma sono tosti...' . Lo diceva anche con una certa ammirazione: insomma, nonostante tutto, non siamo riusciti a eliminarli, a farli fuori..."
La nonviolenza Å una scelta politica. "Se non fossi un nonviolento imbraccerei il fucile" ha detto Pannella al Tappeto Volante di Ruspoli qualche giorno prima del suo sciopero della sete.
Ora qui dentro cosa avviene?
"Non vorrei sembrare maleducato" dice Ar.Quattrocchi (ed Å giê 'excusatio non petita'). Gli risponde a tono A.Cavalieri. "Permalosetti eh?" commenta in sostanza un altro di cui non ricordo il nome. Poi arrivano le ingiurie.
Eh giê. Non considerate i "pannelliani" degli evangelici porgitori dell'altra guancia. Alcuni di loro dieci o quindici anni fa hanno trovato con Pannella il modo di fare meglio quello che alcuni trovavano il modo di fare peggio nelle Brigate Rosse o in Prima Linea. Dateci del "fascista" e non ci offenderemo. Ma non pretendete di sputare loro addosso e di passarla liscia comunque. C'Å chi ha ritenuto di rispondere alla provocazione di Quattrocchi e Schneider, al loro piccolo e velenoso sfregio, con l'equivalente telematico di un cartone in mezzo agli occhi. Mal dato ma ben ricevuto. Eh giê: si scherza col fuoco e non si considera che all'improvviso arriva "quello del formaggio" che ti addrizza le ossa.
Ovviamente, ciascuno di noi Å violento sette volte al giorno: quando, impoliticamente, reagisce senza appello, senza contare fino a dieci e poi rispondere come ha fatto T.Dentamaro.
Ma il nostro errore - nostro di liberali libertari socialisti radicali - Å di non comprendere fino in fondo che temibili avversari siano i militanti della sinistra integralista, giê marxista-leninista e stalinista. Di sentirci esclusi da loro e non capire quanto essi siano gli eredi di coloro che assassinavano Buenaventura Durruti, che nella guerra di Spagna sparavano alle spalle degli anarchici invece che coprire i loro fianchi. Quanto essi siano eredi di trent'anni di consociativismo partitocratico, complici e manutengoli del regime; e quanto essi siano oggi pericolosi per la democrazia italiana, perchÄ pur di non perdere il potere che oggi gestiscono in quasi assoluta solitudine (avendo battuto Dc e Psi che glielo contedevano) sono - a mio avviso - a tutto disposti e a ben altro che a quel che Å successo alla Camera ieri.
E le anime candide alla Zambardino: oh quale squallore! si lamentano...
Zambardino, il tuo giornale, venerdô scorso, a ricovero di Pannella giê avvenuto, scriveva in cronaca di Napoli (Riccardo Fuccillo e Bianca De Fazio): "Pannella non Å potuto venire a Napoli perchÄ al quarto giorno di sciopero della fame si Å sentito male". E sabato, altri falsi a firma di Antonello Caporale e Alessandra Longo: quest'ultima accreditava la voce secondo cui Pannella scioperava per ottenere una proroga sui tempi di raccolta dei referendum ("datemi altri 15 giorni o mi lascio morire"). Che squallore questa Repubblica caro collega!
"Voi - scriveva Pasolini ai radicali - non avete avuto paura nÄ di meretrici (Cicciolina? ndr) nÄ di pubblicani (Bertuzzi? Viviani?ndr) nÄ - ed Å tutto dire - di fascisti (Fini? Berlusconi? Quattrocchi e Schneider? ndr) (...) Contro tutto questo, io credo, non dovete fare altro che continuare ad essere voi stessi: e cioÅ eternamente diversi, a identificarvi con il diverso; a scandalizzare, a bestemmiare".
Peccato perý quelle parolacce, Paolino. Certo gli hai dato il destro per farci passare dalla parte del torto: ma che non abbia ragione chi scriveva (nella sua firma, ma non ricordo chi) "ci siamo messi dalla parte del torto perchÄ tutti gli altri posti erano occupati"? I posti di potere e di regime, degli scandali, dei furti, degli assassinii e delle stragi di stato...
Compagni? ("Compagno sô compagno no compagno un cazzo"); Kompagni piuttosto. E se questi sono "kompagni" viva allora il "compagno Salvidio".
Ciao
"Troverý sempre qualcuno disposto a fare un pezzo di strada insieme a me senza dovergli chiedere di prestare giuramento alla mia bandiera". Stirner