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Conferenza Movimento club Pannella
Faccini Liliana - 6 ottobre 1995
Comunicato

SINTESI DELLA CONFERENZA STAMPA CHE MARCO PANNELLA HA TENUTO QUEST'OGGI NELLA SALA STAMPA DI MONTECITORIO

Roma, 6 ottobre 1995

"Noi sentiamo per la prima volta che il paese, dal suo profondo, rivolge a noi la sua speranza e ci affida la forza del suo sdegno contro una politica corrotta e corruttrice, violenta e suicida.

Specie dal mondo dei giovani questo è nuovo: finora esso è stato immerso e sepolto nella protesta e nella rivolta, nella indifferenza o nella rassegnazione, di estrema destra e di estrema sinistra, di chi speculava su di loro.

Cercheremo di far fronte a questa attesa. Ma:

I) Occorre rilanciare senza tregue e con più forza di ieri la lotta per la verità e per la legalità: il Presidente della Repubblica, la RAI-TV hanno in questo campo responsabilità primarie, conclusive. Riparino il malfatto. E' un dovere, è un obbligo costituzionale e giuridico, civile e di costume.

2) Occorre che i cittadini sappiano che da oggi tornano a loro disposizione venti referendum contro il regime. A coloro che riconoscono negli attuali 40 partiti il vecchio male mortale, diciamo: "venti firma contro il regime". Venti firme, in attesa di altre. Con lo slogan, in queste prime giornate di : "Fermali con una firma".

3) Occorre che il paese, che ognuno di noi possa sentire di esser messo in grado di concorrere alle decisioni del Paese su se stesso, sull'avvenire, sul presente. Sui grandi temi istituzionali, morali, economici: riforma "americana", droga, aborto, libertà di impresa per tutti.

4) Di liberale, liberista, libertario, di riformatore e di moralizzatore questo governo e la sua maggioranza non esprimono assolutamente nulla . Quel che il Presidente del Consiglio traghetta è il passato. Di siffatti Caronti non abbiamo assolutamente bisogno; nell'inferno partitocratico ci siamo già. Occorre uscirne. L'oscena ammucchiata di sempre non si emenda; la si finisce o ci finisce. Quindi, via il governo Dini, via, soprattutto la politica e la maggioranza che ci impongono.

 
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