DICHIARAZIONE DI MARCO TARADASH DEPUTATO RIFORMATORE

ROMA,15 OTTOBRE 1995

CON IL RINVIO A GIUDIZIO SI E' DUNQUE PERFEZIONATO IL "DISCORSO" POLITICO GIUDIZIARIO INIZIATO DALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI MILANO CON L'AVVISO DI GARANZIA RECAPITATO NEL BEL MEZZO DEL CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA CRIMINALITA' PRESIEDUTO DA SILVIO BERLUSCONI. APPAIONO POCO CONSISTENTI PERCIO' GLI INVITI O I MONITI" AL PASSO INDIETRO" LANCIATI CURIOSAMENTE PIU' DAGLI ALLEATI CHE DAGLI AVVERSARI DI BERLUSCONI, OLTRE CHE DA AUTOREVOLI COMMENTATORI. A QUESTI ULTIMI VA IN PARTICOLARE RICORDATO CHE LA QUESTIONE DEL CONFLITTO DI INTERESSI E' DEL TUTTO ESTRANEA ALLA VICENDA IN CORSO (CONFLITTO CHE COMUNQUE E' APERTO E APPARTIENE ALLA SFERA DELLE ANOMALIE DA SANARE, MA NON SOLTANTO SUL VERSANTE DEL POLO). SE IL RINVIO A GIUDIZIO FOSSE SUFFICIENTE A LIQUIDARE POLITICAMENTE BERLUSCONI VARREBBE SUBITO LA PENA DI AFFIDARE LE SORTI POLITICHE DEL PAESE AL PROCURATORE BORRELLI CHE D'INTESA CON IL SUO OMOLOGO IN CAMPO BANCARIO DINI POTREBBE DEFINITIVAMENTE REALIZZARE QUEL GOVERNO GIUDIZIARIO FINANZIARIO CHE SEMBR

A ESSERE LA VIA ITALIANA ALLA SOLUZIONE DELLA CRISI DELLA DEMOCRAZIA LIBERALE.

BERLUSCONI E' E RESTA IL PERNO DELLA PROSPETTIVA BIPOLARE E BIPARTITICA: VARREBBE LA PENA CHE CHI A SINISTRA NON SI LASCIA RIASSORBIRE NELL'INGORGO CENTRISTA ASSEMBLEARE E PARTITOCRATICO (VEDI GLI ESPONENTI DEMOCRISTIANI DEL POLO) FACCIA SENTIRE LA SUA VOCE A DIFESA DELLO STATO DI DIRITTO E DEI DIRITTI POLITICI DI BERLUSCONI AL QUALE SI E' FORSE CERCATO DI IMPEDIRE CON TEMPISMO PROVVIDENZIALE DI ESPRIMERE UN NO DECISO ALLA FINANZIARIA DI REGIME. SONO CERTO CHE QUESTO TENTATIVO FALLIRA'