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Conferenza Movimento club Pannella
Depetro Alessandro - 16 ottobre 1995
Ri: ENI: RIPETO, PRIVATIZZAZIONE

Il controllo quantitativo del bilancio dello Stato è problema assai

noto nel nostro Paese e non vi è dubbio che una situazione deficitaria

debordante come quella attuale abbia messo in difficoltà il

responsabile della politica economica, anche nel rassicurare i partner

europei. Questi, del resto, non sono poi così unanimamente contrari

alle decisioni prese con la legge finanziaria. Il problema però è

molto più reale di quello che parrebbe evincersi dalle dichiarazioni

di Dellavedova che in definitiva accusa il Governo di tappare un buco

nel bilancio consuntivo dello Stato con entrate di tipo straordinario

come il collocamento sul mercato di quote di capitale dell'Eni. E la

soluzione che il Governo ha programmato per uscire da questo pantano

mi pare essere, per la prima volta, tecnicamente corretta oltre che

molto chiara, anche per evitare poi, di dover ricorrere, come è già

accaduto, a bilanci straordinari o peggio segreti per dare l'illusione

che i conti sono in pareggio e che non esistono affatto anche problemi

di tesoreria: la scelta con riserva degli investitori è, quindi,

assolutamente necessaria per evitare di trovarsi con crediti fittizi e

cioè senza nessuna prospettiva di realizzazione. E' una garanzia,

quella della Golden Share su cui si gioca la sorte di tutta la

nazione, mi pare, visto che il fenomeno socio-economico del nord-est

(locomotiva dell'economia italiana) pare riscuotere ampli consensi

dagli osservatori europei (stranamente non da quelli romani) e,

maggiormente, non risente del temuto mercato dei capitali "asfittico e

oligarchico" analizzato dal tesoriere del Movimento dei Club Pannella.

A Roma le cose, forse, assumono altre dimensioni, non saprei,

conducendo ad analisi che poi tradotte nella realtà andrebbero

ridimensionate e verificate in termini reali. Certo è che a tali

operazioni, più o meno condivisibili, di riassetto della finanza

pubblica attraverso la privatizzazione graduale di quote Eni e Enel,

andrebbero aggiunti con decisioni coraggiose, come affermavano già

dieci anni or sono alcuni economisti italiani, aggiustamenti

strutturali che consentano di controllare la spesa pubblica. Ma

questo è un altro discorso che spero Benedetto Dellavedova, qualora

dovesse essere eletto in Parlamento, vorrà meglio considerare.

a.d.

 
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