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Radio Radicale Sergio - 17 ottobre 1995
"CAOS DEI VOLI" A CHI FA COMODO E A CHI NON...

di Sergio Scandura

ANPAC, APPL, Licta, Sulta, Supra, Gilda, Carmela, Katanga, Cobra, Mandingo, Anita, A come Avventura, B come Bravura, C come Canaglia che con me verrß in questura.....

La miriade di sigle sindacali legate al trasporto aereo, temo facciano arrossire anche chi in questi anni ha gridato - ragionevolmente - allo scandalo della "trimurti" sindacale di pannelliana definizione, meglio conosciute come CGIL,CISL,UIL ( sul cosiddetto "caos dei voli" al TG1 ho ascoltato una intervista a Larizza; oggi piu' che mai come per De Mita un tempo, occorre subito una traduzione simultanea, una didascalia, un "serpentone elettronico" per il segretario della UIL...). A quanto pare non basta gridare esclusivamente al ruolo scandaloso delle realtß sindacatocratiche. Alla fine, di fronte ad un cosi' vasto campionario di organizzazioni sindacali, forse nemmeno l'abrogazione della trattenuta automatica della quota sindacale dalla busta paga, avrebbe potuto risolvere un caso patologico di "plurimurti" e non "trimurti" sindacale. La cosa esilarante - in realta' una metafora del nostro paese - e' che, a tante sigle, tante organizzazioni sindacali, non equivalgono tante aziende concorrenti al gruppo Al

italia.

L'Alitalia ha cancellato e continua a cancellare dozzine di voli. Oggi ( mentre scrivo questo pensierino ) i voli cancellati sono stati 105, 40 in pi· dei 65 annunciati. E anche per domani altri 65 verranno annunciati... Il Ministro dei Trasporti Carnevale, pardon, Caravale, ci dice che i problemi in questi giorni sono stati diversi: "un guasto ad un radar, i lavori nella terza pista di Lumicino, pardon, Fiumicino" e soprattutto... "La nebbia"! Gia'...La nebbia! Pure il ritardo di cinque ore sul Roma-Catania va attribuito alla nebbia... Fiumicino come Abbiategrasso e Lambrate dunque...

Fateci un attimo caso alla furbizia di mamma Alitalia: dal quel che si legge sui giornali i voli cancellati sono solo ed esclusivamente quelli nazionali. Il trucco c'e' ma non si vede.

O meglio, si vede solo sui bilanci disastrosi di mamma Alitalia. Guai a cancellare i voli internazionali. Pensate, in questo caso, ci troviamo almeno in "regime di mercato" o di "concorrenza" se volete mentre, dei voli nazionali, i cittadini di questo paese non posso farne a meno. Il Trucco? Semplice: pensate quanto risparmia la nostra compagnia di bandiera con la cancellazione dei voli nazionali tenendo periodicamente in ostaggio migliaia di persone in nome delle rivendicazioni sindacali.

Un autore di libri gialli o di intrighi internazionali, potrebbe spingersi anche oltre con una ipotesi perversa: sindacati e azienda uniti insieme per far risparmiare qualche miliarduccio al gia' disastroso bilancio dell'Alitalia...

E' possibile tuttavia comprendere alcune delle rivendicazioni esposte da piloti, assistenti e controllori di volo (peraltro sensate in alcuni punti, vista la delicatezza del settore) ma comincio a pensare che qualcosa stia sfuggendo di mano da ciascuna delle parti in causa, facendosi ferocemente odiare prima o poi (se non giß adesso) dagli stessi consumatori.

Ho un amico militare che pratica insieme a me il volo da diporto sportivo ( per deltaplanisti e parapendisti almeno le montagne non scioperano...). Alcuni di voi probabilmente non sanno che, diversi aeroporti delle nostre citta', sono in realta' aerostazioni militari aperte al traffico aereo civile come Verona, Pisa, Trapani, etc... Il mio amico e' uno dei tanti

assistenti di volo in uno di questi aeroporti dove le rispettive postazioni di controllo sono, in media ed in proporzione ad altre aerostazioni, coperti dalla meta' degli organici esistenti negli altri centri gestiti da personale civile come Fiumicino e Linate: ma loro in quanto militari, appunto, non possono scioperare...

Cosi' come analogamente, nemmeno i passeggeri comuni possono scioperare piu' di tanto: dal mitico Brambilla di Milano fino al Sig. Rossi di Roma passando per il Prof. Falsaperla di Catania (costretto sempre piu' ad inbufalirsi, occupando fisicamente per protesta il velivolo che non puo' riportarlo indietro; qualche volta riesce, qualche volta no: in compenso si socializza almeno con qualche hostess).

Il caos nei voli (metodo straordinariamente elegante usato dalla stampa per non dire "casino"), riporta poi inevitabilmente la discussione sul dato delle tariffe; un velo pietoso da stendere sull'argomento insufficiente. Qualcuno, a sentirlo nominare, ha provato a farsi prestare il tendone del Circo Orfei. Ma non basta.

Se ne parla da anni. E' ormai arcinoto che volare andata e ritorno Catania - Milano costa poco meno che andare altrettanto nel nuovo continente. E' un ricatto che dura da anni. Nei sogni di un imprenditore siciliano o di qualsiasi altra regione ai piedi dello stivale, non ci sono belle donne ne' soggiorni climatici ai Caraibi. Nei sogni di un imprenditore del Sud - credetemi - c'e' un viaggio a Milano per poter partecipare ad una fiera, comprare un macchinario, aggiornarsi, visitare i suoi fornitori o trovare nuovi clienti. Cosø come nei sogni di un albergatore o operatore turistico c'e' sempre un quantitativo decente di turisti in tutti i mesi dell'anno. In alcuni casi poi, non si tratta di sogni ma di realta'. Il mio pensiero va a quanti per motivi di salute, viene impedito di sottoporsi a cure specializzate negli ospedali del Nord e, sui cosiddetti "viaggi della speranza" qui in Sicilia, grazie alle entita' dei costi di viaggio, gli enti assistenziali hanno lucrato non poco. Purtroppo in questi anni da

i palcoscenici delle campagne elettorali in troppi hanno cercato invano di parlare di una Sicilia candidata a diventare "la svizzera del mediterraneo"...

Qualcuno prova a sottrarsi al monopolio di mamma Alitalia. Ma funziona solo in estate per andare in vacanza (per chi puo'): quest'anno i voli Air Malta sono stai presi letteralmente d'assalto. Si preferisce fare scalo nell'isola maltese per andare in qualsiasi parte del mondo pur di sottrarsi al soffocante monopolio dell'Alitalia.

Si prova anche con i voli nazionali, l'impresa e' ardua. Da piu' di un anno circa, sono attive alcune linee che collegano Palermo con Milano e Roma. La neonata compagnia si chiama Air Sicilia, i velivoli sembrano essere in buono stato e per niente vecchi, le tariffe decisamente concorrenziali a quelle dell'Alitalia. Troppo bello per essere vero... Va fatta una correzione. Per la verita' la neonata compagnia siciliana non ti lascia a Milano Linate ma qualche chilometro piu' in la': esattamente all'aerostazione di Bergamo Orio al Serio. Stesso discorso per Roma: non Fiumicino ma Pomicino, pardon, Ciampino: guai a togliere le coincidenze con i voli internazionali all'Alitalia...Troppi turisti in Sicilia potrebbero creare un effetto overdose... In molti casi, come giß accaduto a Catania, verso compagnie di questo tipo non e' consentito far sostare gli aerei in aeroporto. Questo solo uno dei sistemi di boicottaggio. Nel famoso libretto tascabile "Voli Nazionali - orario e tariffe", le trovi tutte, persino "Ai

r Dolomiti" ma non trovi Air Sicilia. Questo tipo di difficolta' - seppur minori rispetto al caso precedente - cominciano ad intaccare un'altra compagnia aerea: Meridiana.

Non sembra a mio avviso esserci attualmente un azione seria in sede legislativa sul problema dei trasporti. Troppa indifferenza. Consentitemi un momento di utile qualunquismo. Ma comincio a pensare che alla maggior parte dei parlamentari il discorso non interessi piu' di tanto, utile solo in campagna elettorale per gridare allo scandalo. "In fondo loro - si sente osservare frequentemente - viaggiano gratis". Lo stesso dicasi ovviamente per Ministri, Magistrati, "pezzi da novanta" e amici degli amici degli amici: non tutti hanno il privilegio di viaggiare gratis, di trovare disponibili gli aerei dell'aeronautica militare disposti a lasciarti ovunque, l'amico Fedele che ti da un passaggio sul suo "Executive", di volare con i Falcon degli Ministero degli Interni anche quando non sei piu' Ministro, di far parte di quei gruppi industriali stile ENI, quando hai giß atteso per piu' di sei-sette ore in aeroporto e ti vedi "passare avanti" un parlamentare con scritto sulla carta d'imbarco "stand-by": lui parte e tu r

imani a terra come un cretino. Cari amici e compagni, finche' ci vorranno ancora cinque ore di treno per collegare Palermo e Catania che distano poco meno di duecento chilometri (agevolando la ditta di autotrasporti: amici degli amici degli amici degli amici, ovviamente), finche' continueremo a tollerare un sistema di trasporti senza alcuna iniziativa degna di tale nome, le idee liberali continueranno ad essere soltanto utili dentifrici.

Sergio Scandura

 
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