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Conferenza Movimento club Pannella
Donvito Vincenzo - 18 ottobre 1995
UN SINDACO PANNELLIANO
da La Nazione del 18/10/995

occhiello: si dichiara pannelliano e ha fatto fuori la maggioranza del Pds che lo ha eletto.

titolo: CASTIGLIONE E IL SINDACO RIVOLUZIONARIO

sottotitolo: sta lavorando ad un nuovo piano regolatore che piaccia ai cittadini e che salvi Punta Ala dalla secessione.

testo

Castiglion della Pescaia. Massimoi Emiliani, 36 anni, veterinario, è un sindaco che, in Toscana e non solo, vanta già diversi record: è infatti l'unico primo cittadino in Italia che si professi soltanto "pannelliano", è l'unico che eletto in unalista col Pds, sta governando con una maggioranza completamentediversa, dopo aver fatto fuori gli assessori della Quercia responsabili, secondo lui stesso "di voler continuare con un andazzo vecchio che è inaccettabile".

quando domandiamo chi gli hadato, in Toscana, una regione "rossa", tanto coraggio, il sindaco veterinario risponde con una battuta: "La mia tranquillità, non ho infatti paura di cadere dalle stelle alle stalle, perchè le stalle sono il mio luogo preferito di lavoro".

D. Sindaco perchè si è staccato dal Pds?

R. La verità è che si sono fatti fuori da soli.

D. Incompatibilità di carattere?

R. L'errore più grosso l'hanno fatto a candidarmi. Io dissi subito che sarei chesarei stato un sindao radicale e pannelliano e loro mi risposero che andava bene perchè £ervamo tutti una grande sinistra". Per me pannelliano ineconomia significa liberale.

D. Castiglion della Pescaia, perla del turismo regionale e non solo, può ancora definirsi "piccola Svizzera"?

R. Ha tutte le possibilità per diventare una "grande Svizzera". Bisogna però che la gente si svegli e che la gernte capisca .....

D. Lei cosa fa per dare la sveglia?

R. Cerco di andare incontro alle esigenze della cittadina e delal sua gente che punta sul turismo, direttamente e come indotto. Per esempio, da quando sono sindaco eletto dal popolo, chi vuole aprire un negozio di qualsiasi tipo può farlo solo con le limitazioni delle leggisanitarie nazionali. Il referendum qui l'hanno vinto prima ancora di raccogliere le firme. E senza che le forze "anti", da Rifondazione Comunista agli stessi commercianti si siano mosse. Eppure Castiglione è bnelle condizioni di liberalità che il referendum proponeva. E il centro di Castiglione della Pescaia è certamente più vivace di quello di grosseto. Insomma, o si torna ai vecchi schemi da Unione Sovietica, tutti uguali, tutti perbenino o permalino, o si dà fiducia agli imprenditori. Io ho scelto laseconda strada e al Pds non poteva andare.

D. E il porto, punta anche qui la contributo dei privati?

R. Certo anche se essere liberali non significa abbandonare tutto. Questo sarebbe Far West. Bisogna però incentivare gli investimenti e io cerco di creare i presupposti per questo. UIna provincia come la nostra non può rinunciare la porto di Castiglione o dell'Argentario e puntare tutto, per esempio, su Scarlino.

D. Sappiamo che sta lavorando al nuovo piano regolatore, questo anche per salvare Punta Ala dalla "secessione"?R. Quando sono stato eletto sindaco, l'ufficio urbanistica a castiglion della Pescaia era rappresentato da un usciere, un amministrativo e un geometra. Nessun controllo a Punta Ala, niente di niente. Un caso? Comincio a crederci sempre meno perchè in mancanza di conmtrolli ognuno fa quello che vuole. Certo sto lavorando con tutto lo staff di collaboratori al piano regolatore, la vera sfida per il rilancio di Castiglione, di punta Ala, per le frazioni. Mi piacerebbe che il Prg, invece di scendere dall'alto o da altre situazioni, come in passato, avesse il consenso dllagente, degli imprenditori, degli operatori dei vari settori. Ma devo evitare la fucileria dei partiti e per farlo non c'è che una strada: avere il consenso dei cittadini, sapere che apprezzano il nostro lavoro senza pensare che tutto quello che si fa è condizionato da lottizzazioni di partito o dalla vogliadi farsi una villa in più ...

D. Ma i vincoli ci sono, quella di grosseto è la provincia più ingessata d'Italia, senza neppure un metro d'autostrada.

R. Certo, ma molto dipende da noi. Prendiamo per esempio Punta Ala. Io vorrei un altro golf, possibilità che potessero valorizzare ulteriormente questa frazione così preziosa per il comune. ma la mancanza di acqua è già un limite allo sviluppo. Come autorizzare qualsiasi intervento senza aver prima risolto il problema dell'acqua? Perchè in passato non si è valutato questo grosso handicap? Il comune può farlo, certamente insieme al privato, lastessa macchia, lasciata a se stessa, aggrava il problema, si ripercuote sulel carenze idriche.

D. E laprovinciale di Punta ala, sempre più pericolosa? Non crede che ci vorrebbero aree di sosta, parcheggi? Perchè non mettersi d'accordo con i privati, sappiamo che in passato non erano mancate offerte in tal senso?

R. Il problema è urbanistico, bisogna meterci le mani. Con il nuovo Prg ogni possibilità va vagliata, studiata. Certo, gli imprenditori sono tali perchè vogliono fare affari, si deve stare attenti, ma "affari" legali non sono peccati da Inferno.

Dobbiamo vedee il benefici che ne può trarre il Comune. Entro novembre si deve predisporre il Prg: o dimostreremo questa capacità politica di operare o nel 1998 il comune verrà commissariato. Se comunque non trovo basi politiche per iniziare gli interventi necessari, l'invito che rivolgerò a tutti è di andare a casa: non sarà il Pds a farci smettere di fare gli amministratori ma la nostra incapacità.

 
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