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Conferenza Movimento club Pannella
Francia Giorgio Giulio - 18 ottobre 1995
LAMBS&DOGHOUSE
Le dichiarazioni di Benedetto sulla vendita di parte dell'ENI, e la

susseguente discussione in questa sede, mi inducono a credere, per ragioni che

cercherò di spiegare, che il punto più eclatante della questione non sia che

fine fanno i soldi della vendita, se cioè in bilancio corrente o a pagamento

del debito, quanto piuttosto che fine fà la parte dell'ENI venduta, ovvero chi

la compera.

Da più di un anno negli ambienti finanziari si da per scontato che il punto

di non ritorno nell'economia italiana sia già stato superato. Da più di un

anno io sono in attesa del BUM. Avendo chiesto ripetutamente a "esperti" di

economia perchè mai, se il punto di non ritorno è stato già oltrepassato, perchè

mai non ci fosse il BUM, da più di un anno mi si risponde che è perchè i gruppi

che contano si devono prima mettere a posto, e poi ci sarà il BUM. Il BUM

comprende contestualmente il congelamento del debito, l'inflazione galoppante,

la svalutazione, disoccupazione di massa, recessione, diminuzione generalizzata

del tenore di vita. Su questi effetti devastanti della bancarotta dello stato

noi abbiamo impostato le nostre scelte negli ultimi tre anni: liberismo, drastica

riduzione della spesa pubblica, assegno per i disoccupati, lento rientro del

debito. Mi scuso per il sincretismo ma altro mi importa chiarire. Essendo

i "gruppi che contano" ridotti ormai alla consociata LAMBS&DOGHOUSE LTD. è da

chiedersi cosa stiano facendo per "mettersi a posto" prima che la situazione

economica deflagri nel senso suesposto. La denuncia di Benedetto mi dà una

probabile risposta: LAMBS&DOGHOUSE (LTD.) approfittano della inevitabile

bancarotta dello stato per acquistare a prezzi di svendita tutto ciò che resta

di valore nelle mani dello stato. In altre parole alla domamda quando ci sarà

il BUM adesso intravedo una risposta: quando le privatizzazioni saranno in

buona parte effettuate, dove privatizzazione è sinonimo, e solamente sinonimo,

di acquistoa da parte di LAMBS&DOGHOUSE (LTD.).

In questa prospettiva si capisce la funzione e la durata del governo Dini,

l'accordo tra LAMBS&DOGHOUSE (LTD.) e il PDS. Il più grosso concentramento

finanziario e industriale della storia d'Italia si prepara ai tempi bui

incombenti mettendo le mani su tutto quello che può e accordandosi con chi con

tutta probabilità si troverà a gestire l'inevitabile rivolta sociale. Mentre

rifondazione Comunista sembra non curarsi del disastro incombente, cullandosi

colle cifre dei depositi bancari privati con i quali loro intendono che

sarà pagato il debito pubblico, nella illusione che tanto i borghesi non

scenderanno mai in piazza, meno chiaro è il calcolo del PDS. La dirigenza

pidiessina avrà le stesse informazioni che tutti hanno. A parte la genetica

del tanto peggio tanto meglio che, ancorchè rimossa, Freud insegna che

dalla rimozione acquista forza determinante nell'agire, cosa razionalmente

li spinge ad accettare come inevitabile il disastro, a non essere appunto

che il disastro si è già verificato, che ciò che vediamo sotto i nostri

occhi è solo organizzazione e coordinamento della menzogna per guadagnare il

tempo necessario. Ma mentre il guadagno di tempo è necessario per la LAMS&DOGHOUSE

non si capisce cosa i compagni del PDS hanno da guadagnare a fare la loro

parte nella organizzazione e coordinamento della menzogna suddetta.

Io spero francamente che l'analisi descritta sia smentita dai fatti,

altrimenti le cose sono ancora più vomitevoli da quello che appaiono.

E per quanto ci riguarda, la questione con quali forze contrastiamo quanto

si stà verificando si fà ancora più assillante.

--- MMMR v4.00reg

 
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