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Conferenza Movimento club Pannella
Faccini Liliana - 29 ottobre 1995
MARCO PANNELLA: RISPOSTA A CESARE ROMITI, LUIGI ABETE, A TRONCHETTI PROVERA, AI DIRETTORI DELLE LORO GAZZETTE E DEL SISTEMA RADIOTELEVISIVO BISCION-TEULADIANO. A PROPOSITO DI SISTEMI ELETTORALI, POLITICI, DI REFERENDUM, E DEI DIRITTI VIOLATI, DELLA VIOLENZA CHE SI CONTINUA A SUBIRE, CON IL SILENZIO SFINGESCO DEL PRESIDENTE BOSSUET.

Roma, 29 ottobre 1995

"Ho supplicato, perfino, i più autorevoli industriali italiani perchè consentissero - con il contributo ufficiale di alcuni spiccioli - di far sapere almeno a parte dei cittadini italiani che si potevano firmare richieste referendarie che avrebbero consentito già a primavera del 1996, cioè fra un gruzzolo di settimane, di rivoluzionare il sistema politico italiano nella direzione 'veramente' bipolare, per via referendaria. Come loro, a gran voce, e a gran 'Corrierone' chiedono.

Mi hanno tutti, come sempre, senza eccezioni, dal 1960 ad oggi, rifiutato anche l'elemosina che chiedevo, da Romiti ad Abete, per parlare di persone che posso ritenere anche amiche, da Gianni Agnelli ai 'giovani' Barilla e Marchini, da Cragnotti a tutto il Gotha di lor signori, che spesso non ci ha nemmeno ricevuti. Mi correggo, in quarant'anni, vi sono eccezioni: Nicki Grauso, che ci ha offerto una pagina su tutti i quotidiani nazionali e regionali, la Semeraro e la De Cecco che ci hanno offerto rispettivamente tre e una pagina di pubblicità nazionale.

Così abbiamo quest'anno perso due campagne referendarie, l'una aperta il 12 maggio, l'altra il 2 agosto scorsi. Sono state campagne clandestine, siamo stati vittime di puntuali, patenti, penali illegalità; e, con noi, i cittadini italiani che si sono visti negare e l'esercizio dei loro diritti-doveri costituzionali e l'informazione dovuta, legalmente dovuta, con l'ostinato silenzio di un Presidente della Repubblica; quotidianamente più eloquente nei suoi quaresimali di Bossuet, ostinatamente più silenzioso di una sfinge solamente nella difesa della verità e della conoscenza violate.

Oggi, 25· giorno della nuova campagna referendaria, stiamo giungendo a due milioni di firme autenticate, apposte da centomila cittadini, attorno ai nostri tavoli militanti, sedi di democrazia.

Alti dignitari dello Stato, giornalisti di chiarissima fama, tutti coloro che incontro, ignorano l'esistenza di questa nuova campagna e dei 20 referendum. Mezza Italia, quella mancusiana, sgarbiana, berlusconiana, omette lai e anatemi sulla crisi della giustizia e sul partito dei giudici; migliaia di imprenditori, onesti o corruttori che siano, spendono miliardi in avvocati, e medici per curarsi gli esaurimenti nervosi, ma non si accorgono nè dei referendum, nè delle nostre lotte

concrete, nè dei digiuni che opponiamo alla violenza della quale il paese e la Costituzione sono vittime. Ma partecipano all'ostracismo, in concreto, contro i referendum. Riforme libertarie e umanitarie vengono ignorate, da donniste celebri e di virginea durezza combattente, da antiproibizionisti del cavolo, dell'ulivo e della quercia; da progressisti abbonati a poltrone parlamentari di prima fila; dal giornalismo prodotto e produttore di regime; antropologicamente, ideologicamente, animalmente, culturalmente incapace di inchieste, di politica democratica, di informazione completa e leale. Tanto quanto animato da ottime, mielane intenzioni e presunzioni. Ad eccezione de: 'Il Giornale' e qualche altro.

Per loro centomila (ma erano già stati oltre 600 mila) cittadini elettori che si fanno autenticare le loro firme per proporre riforme essenziali non fanno alcuna notizia. Ma tre manager che parlano durante un week-end adriatico, per dire qualche frasetta tassativina, nella loro stessa direzione, sono un evento. Un deputato che riesce a sbaciucchiare il Presidente della Repubblica esiste eccome! Ma un Senatore di 72 anni, da quarantanni sullo spalco delle lotte liberali e democratiche, che digiuna da 15 giorni, non esiste; esisterebbe solamente, perfino per Biagi e Montanelli, se desse loro il piacere di schiattare all'irlandese, piacere che sarà loro negato troppo a lungo.

Per lor signori di Rimini i politici esistono e sono esistiti come corruttori o come concussori, come compari e soci, e come!

I 'radicali', no. Se si leggono le storie giudiziarie si comprende bene perchè.

Ma se siamo sdegnati da Rimini, ne siamo almeno un pò anche resi speranzosi. Noi, per le nostre convinzioni, paghiamo di tasca nostra gli altri 4 miliardi necessari per ogni campagna; se non 'sputiamo l'anima', almeno impegnamo letteralmente corpo e anima.

Ci battiamo. Viviamo per mesi, di lotta d'aria e d'amore, di ideali.

Fosse questa la volta buona per trovarci dinanzi a un vero imprenditore di stampo calvinista, 'americano', liberista e liberale, civilmente coerente, anzichè alle vongole o alla vaccinara? L'attuale campagna referendaria, per non finire come le altre due, deve essere sostenuta nelle prossime ore".

 
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