Roma, 2 novembre 1995

"Il Presidente Dotti trasferisce quasi sempre le sue doti professionali e - qui - transattive alla politica ed ai suoi confronti.

Anche nel presente caso questa sua peculiarità non trova il nostro apprezzamento.

D'altra parte non dubitiamo del fatto che il gruppo parlamentare sia autonomo: il problema è dell'uso che si fa dell'autonomia.

Nel fatto, comunque, precisiamo che gli accordi furono in effetti presi con Silvio Berlusconi, confermati e puntualizzati a più riprese anche con Gianni Letta. Furono - infatti - accordi che consentirono la iscrizione dei deputati riformatori come sotto-gruppo autonomo federato al gruppo stesso.

L'accordo prevedeva che ai riformatori sarebbe stato "girato" il 10% del contributo dato al gruppo di Forza Italia, e cinque - o, almeno quattro - funzionari, e determinati spazi.

Si tratta quindi di impegni presi al momento e per la costituzione stessa del gruppo di Forza Italia, fatti con le sole "autorità" interlocutrici in quel momento esistenti.

Se vi sono difetti di comunicazione e di funzionamento all'interno di Forza Italia ce ne dispiace. Ma non sappiamo più che farci.

Se Dotti lo suggerisce possiamo programmare per dopodomani l'"occupazione" della sede di Forza Italia o di via dell'Anima, anziché del suo studio parlamentare."