provincia italiana è una creazione "artificiale".Artificiale?
Se per artificiale s'intende qualcosa che è stato creato, a torto o a
ragione, dalla volontà degli uomini svincolata da ogni tradizione,
artificiali sarebbero le regioni fabbricate arbitrariamente a Roma da
alcune centinaia di ignorantoni designati come deputati da poche
dozzine di imbroglioni che cucinarono nelle camorre-direzioni-dei-
partiti le liste dei candidati da essere inghiottite in blocco dagli
elettori.
Artificiale fu la unità burocratica imposta all'Italia nel 1859-60,
cioè il neoplasma francosavoiardo - dato che un cancro possa essere
detto artificiale, oggi, dopo quasi un secolo di vita.
Quasi tutte le provincie italiane esistevano prima del 1860, quando
non si parlava né di unità nazionale né di accentramento burocratico.
Molte provincie sono le civitates del mondo romano.
Firenze, Lucca, Pisa, Siena, Arezzo: città romane (anzi Arezzo
preromana), i cui confini provinciali sono su per giù oggi quali si
trovano nei documenti sopravvissuti all'alto medioevo.
Molte provincie non solo risalgono al mondo romano, ma corrispondono
perfettamente a una regione naturale: provincia di Foggia -
Capitanata; provincia di Bari - Terra di Bari; provincia di Lecce -
Terra d'Otranto o Salento ecc. ecc. Guardate una carta della Calabria.
La provincia di Reggio Calabria consiste in un massiccio centrale,
l'Aspromonte, e di un bassopiano periferico bagnato dal mare.
Questa provincia-regione naturale è divisa, mediante un profondo
avvallamento, da un'altra regione naturale, che forma la provincia di
Catanzaro.
E questa provincia consiste anch'essa di un massiccio centrale
(culminante nel monte Pecoraro) e di due bassipiani laterali, uno
sullo Ionio e l'altro sul Tirreno. E questa provincia è divisa
anch'essa mediante un avvallamento profondo dalla provincia-regione
naturale di Cosenza che consiste anch'essa di un massiccio centrale,
la Sila, e due pianure laterali.
Si può sapere perchè queste tre provincie-regioni naturali debbano
essere messe insieme in una nuova creazione artificiale, la Regione
Calabrese, così che un cittadino di Pentidattilo, che abbia un affare
da sbrigare con quella che oggi è la sua amministrazione provinciale,
debba andare non più a Reggio Calabria, ma dove? a Catanzaro, o a
Cosenza?
Invece di concentrare da Roma più provincie in una "regione",
bisognerebbe decentrare le Amministrazioni provinciali in
Amministrazioni circondariali, anche esse elettive.
Beninteso che anche questi smembramenti dovrebbero essere decisi
localmente dagli interessati, e non dai bestioni di Roma, ispirati da
chi sa quale Dio.
Le provincie sono inefficienti (altra cosa da artificiali), perchè già
nei regimi dispotici preunitari le burocrazie accentrate avevano
spogliato gli amministratori locali di ogni funzione e autorità.
La burocrazia del regime unitario non ha lasciato loro altro da fare
che qualche strada, la cura dei pazzi e poche altre funzioni che la
legge non vieta loro d'assumere.
Quel che occorre in Italia non è sovrapporre catafalchi di "regioni",
buone a niente, su gruppi di provincie buone a niente.
Occorre invece trasferire dall'Amministrazione centrale agli Enti
locali (Comuni e Province) fondi di reddito e funzioni, che
appartengono malamente oggi alla burocrazia centrale, liberare quelle
amministrazioni locali dal soffocamento prefettizio, e poi lasciare
che i cittadini, attraverso tentativi liberamente fatti ed errori
pagati da loro stessi, imparino a poco a poco ad auto-governarsi.
[Articolo di Gaetano Salvemini - Pubblicato sulla Voce nel 1949.]
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