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Conferenza Movimento club Pannella
Depetro Alessandro - 10 novembre 1995
SONO ALTRI I VERI NEMICI DELLO STATO

Editoriale de "Il Gazzettino" odierno

di Francesco Jori

"Si sono rovesciati governi o mutate istituzioni politiche, si è

trasformato il diritto privato, ma non si è riusciti a sopprimere

qualche ufficio inutile".

C'è da cadere nello sconforto se a questa denuncia si aggiunge la data

cui risale: 1918. Tre quarti di secolo dopo, l'Italietta delle

scrivanie è ancora come la descriveva Cesare Cagli, un alto

funzionario dei Lavori Pubblici.

E' contro questo cancro dello Stato che i sindaci si battono. E a Roma

ieri non sono andati a bussare a quattrini, ma a chiedere che si

attuino da subito le piccole riforme dell'apparato pubblico. Quelle

che non solo non costano nulla, ma anzi fanno risparmiare risorse.

Colpisce e disturba molti espnenti di partiti vecchi e nuovi che lo

facciano in prima persona, saltando le tradizionali mediazioni

politiche. Ma nessuno di costoro parla dei colpevoli silenzi di troppi

governi e parlamenti, che hanno lasciato lettera morta l'articolo 5

della Costituzione, architettura di uno Stato basato sulle autonomie.

E' in malafede chi accusa i Comuni di essere contro Roma: se

protestano, è perchè in troppi dimenticano che anche loro sono Stato.

E sbaglia chi parla di quella dei sindaci come di un'iniziativa dal

basso: il loro è un ruolo assolutamente centrale, frustrato ogni

giorno dalla miopìa e dall'arroganza dell'anti-Stato.

Un esempio tra i tanti: negli ultimi tre anni il governo ha emanato

385 decreti-legge, 261 dei quali decaduti o assorbiti! Il che

significa che non solo i sindaci, ma anche gli operatori economici, i

semplici cittadini, gli stessi funzionari pubblici, hanno dovuto

muoversi troppo spesso al buio, senza sapere bene quali norme andavano

applicate, e per quanto tempo sarebbero rimaste in vigore.

E' contro questo blob istituzionale che si indirizza la sacrosanta

protesta dei Comuni. E non a caso è proprio qui il terreno su cui il

Nordest fa da traino: quando si discutono tra loro di appalti, di

demanio, di fisco, i sindaci di quest'area lavorano per lo Stato. In

troppi, a Roma e dintorni, hanno invece lavorato per se stessi.

ag lr 1.0

 
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