Roma, 20 novembre 1995
Alla vigilia della conferenza-stampa del Movimento dei Club Pannella-Riformatori, ennesima manifestazione di obiettivi, di giudizi, di pensiero, di lotta, quanto più pubblici tanto più vissuti come clandestini o falsati dal regime e dai suoi mass media, al fine di non continuare a confondere la visione del dito che indica la luna, come quella della luna stessa, occorre precisare e ricordare quanto segue:
1) I "conferenzieri" saranno tutti esponenti e militanti del Movimento, giunti domattina al loro 37.mo giorno di digiuno "di dialogo", che danno così corpo, voce, storia alla fame di legalità e di conoscenza loro propria, e propria al paese ed alla gente civile e democratica;
2) Il digiuno loro o di molti altri militanti è oggi fatto anche in difesa della nobiltà della politica italiana, che pure esiste, in ogni dove e in ogni coscienza, ancorché marginale, in pericolo, soffocata sul nascere da un giornalismo culturalmente incapace di altro che non sia il riconoscersi autobiografico nella storia del regime, e delle sue mafie vincenti. In particolare, il Movimento lotta perché sia conosciuto l'appello rivolto al Presidente della Repubblica da 489 parlamentari, nel suo testo e nei suoi firmatari, testo di grande, straordinaria gravità; e perché siano informati gli italiani sulle ragioni e sulle persone che, parlamentari di tutti i gruppi, sono passati all'azione nonviolenta, gandhiana del digiuno nei giorni scorsi;
3) I referendum sono ormai l'occasione per una lotta ed un'urgenza molto più importanti e generali: lì dove v'è strage di legalità l'appuntamento è dato perché vi siano anche stragi di gente. Difendiamo, dunque, con la conferenza di domani e con le lotte ancora più dure che seguiranno, la vita del diritto per il diritto alla vita.
4) Noi ci auguriamo che il Capo dello Stato, il Parlamento attraverso i suoi Presidenti e la Commissione di Vigilanza, gli stessi responsabili della RAI-TV, oltre che del giornalismo guidato e simboleggiato da Paolo Mieli, direttore de "Il Corriere della Sera", comprendano che noi cerchiamo di aiutarli a compiere quel che la loro stessa legalità imporrebbe loro di fare.
5) 173.000 cittadini elettori ha di già apposto oltre 3.400.000 firme autenticate ai soli nostri tavoli. Il che è senza precedenti per le prime sei settimane di raccolta. Ma l'esito è in pericolo perché nelle sedi ufficiali siamo a meno di un quarto che in passato.