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Conferenza Movimento club Pannella
Palumbo Stefano - 22 novembre 1995
IL CORRIERE DELLA SERA 22 NOVEMBRE 1995

MEGLIO CALARSI LE BRAGHE CHE ALZARE LA VOCE. MA SEMBRA BROADWAY.

articolo di Beppe Severgnini pag.9

I nudisti del Movimento Club Pannella - Riformatori meritano le nostre congratulazioni. Per farsi ascoltare, infatti, hanno preferito abbassare i pantaloni piuttosto che alzare la voce e questa, nel panorama politico nazionale, è certamente una novità. Qui si fermano i complimenti, e iniziano le perplessità. Innanzitutto, la radicale nudità dei referendari, per essere scioccante, appariva troppo artistica e levigata (le luci ricordavano più uno spettacolino off-Broadway che una tragedia). Inoltre la nudità, come provocazione, ha fatto il suo tempo: il pelo pubico altrui, attraverso giornali e televisione, è ormai entrato nelle nostre case. tra i politici, il nudo impazza: coloro che l'estate scorsa sono stati fotografati vestiti vengono segnati a dito dai colleghi. E' un buon motivo, questo, per chiedere elezioni subito: quello che non potrà il pudore, potrà l'inverno. Marco Pannella, raccontano le cronache romane, non si è spogliato. Ma se fosse stato nudo, non c'è dubbio, sarebbe stato più nudo di tutti gl

i altri. Il protagonismo del personaggio è tale che qualsiasi critica al suo operato - compresa questa temiamo - viene presa come una dichiarazione di guerra. E' un peccato. Prima che, stanco d'esser soltanto una persona umana, Pannella si mutasse in partito, il leader radicale aveva servito alcune cause nobili (non tutte), togliendo un po' di muffa (non tutta) dalle stanze della politica. Adesso, francamente, esagera. Apparire da Maurizio Costanzo con un numero al collo come un membro della Banda Bassotti è peggio di un errore. E' un déjà vu. Non so se Marco Pannella abbia mai preso in considerazione l'ipotesi che noi italiani siamo stanchi di referendum. Non soltanto dei suoi. Di tutti i referendum, che ci costringono a prendere decisioni su questioni per cui abbiamo eletto (e paghiamo) centinaia di deputati. Certo: il referendum, in sé, è un grande strumento democratico, ma anche i grandi strumenti democratici, come qualsiasi pietanza, stancano, dopo averne ingurgitate dodici porzioni (tanti erano i quesi

ti del giugno scorso). Se invece Pannella intende usare i referendum come piattaforma politica, sbaglia. E' come usare cento sirene d'allarme per produrre un concerto sinfonico. Ci si può provare, ma è una perdita di tempo. Torniamo a dove siamo partiti, ovvero allo spettacolo teatral-politico messo in scena ieri. Mi chiedo cosa avrebbe fatto il personaggio a cui quel teatro di Roma è dedicato, Ennio Flaiano, davanti a questa nudità annunciata tramite comunicato stampa. Probabilmente, si sarebbe nascosto in platea aspettando che qualcuno dei presenti chiamasse l'uomo nudo sul palco usando il titolo di quest'ultimo: "Onorevole!". "Dica dottore". E avrebbe concluso che anche le cose serie , in Itali, non rimangono serie molto a lungo. Non i digiuni, non i referendum, non la spettrale nudità degli uomini. Se ne convinca, Pannella. Per il suo bene, e per il nostro.

 
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