Roma, 27 Novembre 1995
"202.500 elettori hanno firmato fin ora i referendum, malgrado la stagione e la sempre maggiore illegalità e violenza con le quali vengono colpiti i cittadini italiani nei loro diritti fondamentali, dalla Rai-Tv in particolare con la piena, tradizionale connivenza dell'ordine giudiziario, dello stesso Presidente della Repubblica. Il servizio pubblico si muove in sintonia e in convergenza con la stampa confindustriale e il sistema partitocratico, al servizio della conservazione o di controriforme del regime; si limita ora a menzionare il termine "referendum", a carico - così - di ogni spazio di informazione politica sui Riformatori. Di informazioni nei telegiornali e nei contenitori, peggio che mai. E' letteralmente una vergogna, oltre che un crimine. E il Quirinale sta a guardare, la magistratura sta a vigilare che il crimine si compia per la terza volta e fino alla fine.
Mai, finora, i passanti hanno firmato in così grande numero attorno e sui tavoli referendari, segno del gradimento popolare quando la gente può informarsi e sottoscrivere. Ma, anche, mai, in questi anni, le firme inviate dai Comuni sono state così poche. Le cause di questa apparente contraddizione sono state documentate al Governo e al Presidente della Repubblica, in modo inoppugnabile: fra impossibilita materiale di firma per "chiusura" dei Comuni, errori per colpa o colpa grave dei Segretari comunali, "disguidi" vari, invalidanti le firme apposte, più della metà dei Comuni non ha consentito la raccolta delle firme valide. Nei rimanenti cominciamo a interrogarci, ed indagare, sui riflessi che l' atteggiamento radicalmente antireferendario almeno fin qui, di quel Partito dei Sindaci, con alla testa proprio i Bianco e i Rutelli, che con quello dei giudici e dei giornalisti, si sta costituendo sempre più nettamente a fondamento del terzo tempo della I Repubblica, del Regime.
Dalle prime 11.871 buste inviate dai Comuni ai Comitati promotori risulta che: fra il primo referendum e il secondo, rispettivamente quello elettorale e quello sulla droga, v'è una differenza a vantaggio del secondo del 27,7%. In misura minore risultano penalizzati anche quelli sull'aborto, sulla caccia, sull'obiezione di coscienza, sulla smilitarizzazione della guardia di finanzia. Specie quello sulla droga. Insomma, l'ipotesi che ce la si faccia sui referendum elettorali, economici e sulla giustizia e non su quelli "libertari" e di sinistra, diventa fondata. Specie per quello sulla droga. L'ostracismo di Stato, di querce ed ulivi ed Abeti, ex-Pci ed ex-Dc (inclusi quelli della fu-Polo) mettono dunque in crisi i referendum libertari.
Complimenti (anche all'ex-Rutelli, all'ex-Bianco, all'ex-Bordon)!"