non in alcuni punti. Forse non sono stata chiara, volevo dire chela cecità è uno stato che individua l'impossibilità oggettiva di
non poter vedere e non l'ignorare le situazioni. e' ben lungi da
me il limitare a Marco Pannella un linguaggio "politicamente
corretto", anzi, è di questo che sto parlando.
Vedi Paolo, io non provo sensazioni particolari quando
sento pronunciare la parola cieca, però mi infurio quando viene
usata impropriamente. Tra il non vedere e il non voler
comprendere c'è una bella differenza, io davanti ad un quadro non
mi sento come Scalfaro davanti alla Costituzione. Io non posso
vedere il quadro, lui invece, se vuole, può leggere, può
comprendere, può intervenire. Il fatto che non voglia farlo non
deve autorizzare nessuno ad identificarlo come noi ciechi
davanti ad un qualcosa che non possiamo vedere.
Se riuscissimo ad usare la parola cieco al posto
giusto, cioè per descrivere una persona che è impossibilitata a
vedere, ma capisce, comprende, è intellettualmente attiva,
ragiona ecc., forse non sarebbe difficile spiegare che chi non
vede non è anche insensibile, indifferente o scorretto e così
via.
Non ho capito perchè questo intervento non lo hai messo
nelle conferenze. Spero che questa mia sia stata più chiara della
lettera a Pannella.
Con affetto Daniela De Nuzzo