(Rif. int. n. 4312 M.Mecacci)Bravissimo Matteino.
I club possono costituirsi anche a prescindere
dal congresso, questo e' ovvio. Resta pero' il
fatto che e' da li' (dal Congresso) che
emergeranno le linee guida della ns. azione per
i prossimi mesi.
A Firenze non esistono Club tematici. Si lavora
sulle priorita' del Movimento con gruppi di
lavoro che sono 'trans-clubbari'.
Questo ci pone, (parlo di noi 'fiorentini'),
nella condizione di aspettare il congresso prima
di (caso mai) ricostituirci in uno, due, dieci o
nessuno Club Pannella.
Di sicuro c'e' da notare una cosa.
La campagna referendaria in corso, a Firenze come
in altre citta', viene gestita da un Comitato di
persone che credono nel progetto e che iscritti,
(ad un Club in particolare), lo sono a volte ma
non sempre.
Sicuramente la riuscita della campagna non
dipende dal lavoro dei direttivi ne' tantomeno
dei Presidenti di Club in quanto tali.
Mi sento di far notare che le citta' che hanno
seguito questo modello stanno avendo una resa
molto buona con risultati senzaltro migliori di
quelle citta' dove i Club lavorano divisi, (ci
sarebbe da dire che vi sono situazioni in cui
addirittura i Club proprio).Faccio un esempio banale per chiarire il concetto.
Dispongo di 9 'amici' dei quali 5 sono iscritti al
Club 'A', 2 al Club 'B' ed altri 2 a nessun Club.
Se gestisco tutte insieme le 9 persone riesco in
qualche modo a fare 3 tavoli.
Provate ad ottenere lo stesso risultato facendo
lavorare i Club in maniera separata.
Quindi:
1 - i club tematici vanno benissimo cosi' come
li abbiamo pensati fino ad oggi e ne
possono nascere anche 100 in una stessa
citta' (magari!)
2 - i club cosi' detti 'territoriali', quando
lavorano sulle medesime questioni e sullo
stesso territorio, non sono strumento
utile ma un impiccio controproducente.
Si dovra' pure inventare qualcosa!
Ciao a tutti. Antonio.
Ps. M.Mecacci. Sei il solito pidocchio.
E registralo questo mmmr.
(non ci dire che non e' tuo ma del Don-Vito
perche' non ci crediamo)