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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Sergio - 6 dicembre 1995
DICHIARAZIONE DI MARCO PANNELLA

IL PRESIDENTE SCALFARO, LA COSTITUZIONE QUOTIDIANAMENTE CALPESTATA, LA MESSA A MORTE DEI DIRITTI E DEL MOVIMENTO DEI DIRITTI CIVILI, L'ESEMPIO DEL SUO PREDECESSORE...

PRESIDENTE SCALFARO, BASTA.

"Il Presidente della Repubblica continua in modo intollerabile nel suo quotidiano snaturamento e condizionamento arbitrario dell'assetto costituzionale italiano. Come è assolutamente evidente a chiunque egli occupa sui mass-media gran parte dello spazio della politica e delle altre istituzioni. Quando egli ammonisce i magistrati a non operare con la ricerca della pubblicità e delle prime pagine dei giornali, egli dice cosa giusta ma la contraddice in manietra conclusiva operando egli stesso, primo e supremo magistrato d'Italia attraverso l'esclusiva via della pubblicità e del sequestro quotidiano di quel potere di indirizzo di vigilanza e di controllo che appartiene, o apparteneva, al Parlamento.

Potrei suggerirgli di leggere le pagine di denuncia angosciata e scientificamente qualificatissima di quel Gustavo Zagrebelsky che egli ha voluto nominare alla Corte Costituzionale.

Zagrebelski, testualmente, denunciava il cosiddetto diritto di esternazione del Presidente della Repubblica come 'un topolino' divenuto un mostro che divora lo stato di diritto e la democrazia. D'altra parte la sovrana e superba indifferenza con la quale egli assiste alla messa a morte dei referendum, dell'istituto stesso, dei diritti fondamentali dei cittadini, del comportamento del servizio pubblico che, al pari di tanta parte della stampa nazionale, sembra divenuto anche una sua personale gazzetta politica, quando egli tace su questa messa a morte e parla su tutto a tutti, è evidente a chiunque che il suo comportamento si risolve

se non in una istigazione almeno in un implicito ma chiarissimo consenso alla messa a morte del movimento dei diritti civili in Italia.

Il Presidente Cossiga, almeno, aveva il buon gusto, nel suo cattivo operare, di nominare esplicitamente coloro che intendeva fustigare o insultare. Adesso dobbiamo constatare che il Presidente Scalfaro preferisce il metodo delle allusioni, quanto edificante egli per primo sa bene.

Rimando al Presidente della Repubblica la 'lettera aperta' che gli ho ieri inviato e la delibera di quella Commissione Parlamentare di Vigilanza che qualche flebile lamento a favore della verità e della legalità offese pur continua ad emettere".

 
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