eh sì! Cappa è proprio un filosofo, senza voler per questo sminuire l'alto e importante significato di questa parola. L'impressione -occhio che il confronto telematico è molto difficile, perchè non considera le inflessioni di voce .... e non tutti siamo scrittori di romanzi- è che il Cappa sia un po' out. L'esilio, in merito, potrebbe giovare all'attività del PR, ma non mi pare a quella del nostro movimento, che è tutta ma proprio tutta italiana.Oltre agli scazzetti del clubbino europeino, ilò Cappa non sa cosa significa lo scazzo vero, quello che le cronache locali dei giornali alimentano, quello che ti porta a levaregli spazi politici ai tuoi compagni pur di affermare la tua identità, quello di credere che tu sia l'unto dal signore alto coi capelli bianchi e che per questo tu debba manifestare la tua onnipotenza ovunque, pestando i piedi ai compagni, bloccando l'attività, pretendendo che gli altri siano al tuo servizio solo perchè tu sei un buon leccaculo, buono per carità, ma pur sempre un leccaculo.
Tutta robaccia, Cappa. Robaccia umana e politica che solo chi ha un pelo sullo stomaco che arriva e va oltre Bruxelles, può digerire tranquillamente. Sono poco politico? Ma, fai te, per me questa è politica.
CVomunque non ce l'ho con te ... e non capisco perchè dovrei avercela .... solo che ti invito ad ascoltare più diquanto tu già fai (è un pregio che, per quanto ti conosco, ti riconosco), perchè non è mai troppo. Sai, peccato che tu a Bruxelles non possa ascoltare RR quando ci sono i fili-diretti del Pannella .... ci sarebbe da divertirsi.
Comunque, da un coordinatore regionale de facto e non de-iure, quale penso sia la funzione che svolgo, due appunti.
Ammazziamo i club. Conitnuo a non capire a cosa servano. Tutto tempo perso, specialmente per chi oltre a frequentare assemblee e tavoli, deve anche procacciarsi il food and drink.
Vogliamo che qualcosa ci sia? L'unica possibilità che intravedo sono i club tematici, o, perchè l'inglesismo? ..., associazioni. Per il resto, almeno quanto ho letto finora qua dentro, mi pare roba molto vecchia, tipo eleggere i corrdinatori regionali. Figure che non esistono, perchè si tratta solo di compagni che riscuotono la fiducia organizzativa dei segreari del nostro movimento, e che prestano la loro gratuita opera per l'articolazione e l'esecuzione delle iniziative. Potere? Credete che io abbia potere pechè sia uno di questi? Chi mi conosce scagli la prima pietra. Il mio potere -se questa può essre la parola giusta- non deriva dal fatto ceh sono un riferimento per Vittorio, Rita, Benedetto e gli altri amici, ma solo dal fatto che io ci sono sempre, ho idee e iniziative (tutte discutibili per carità), mi faccio un culo gigantesco per inverntarmi coi miei amici e compagni fiorentini tutti i metodi posibili e immaginabili per avere una grande sede, telematicamente ad un certo livello, con una presenza qu
otidiana in città e regione che altrimenti non ci sarebbe. E questo contrastato con le unghie e i denti dai tenaci sostenitori dei club fatti in casa loro, tra il cesso e lo zerbino del vicino, ..... "PERCHE' L'AUTONOMIA E' LA NOSTRA FORZA". E i frutti diquesto essere, pare che ci siano. I numeri di Firenze e della Toscana parlano molto bene e confermano che questa può essee la direzione giusta di organizzarsi.
E non ho fatto niente di pirotecnico. Ho solamente -grazie agli Antonii, Matteii, Marchi, Ilarie, Robertii, Carlii, Pieri e Pierine, Danielee ed Edo (questo è solo lui), Alessandro e Patrizia, Cip e Sonia, Marie Grazie ed Enrico, e avvocati Corrado e cancellieri Mimmo, per citare solo quelli più stretti che ora mi vengono in mente, e saltando queli delle altre città della Toscana ..... tutti altrettanto allo stesso livello- ..... hosolamente, dicevo, dato corpo a preziosi consiglie e preziose iniziative già messe in atto dai compagni romani, aggiungendo la mia specificità (leggi utenti e consumatori), e mescolandola, fondendola e sfaccettandola con quelladegli altri.
Vita, compagni. Solo vita. Dove -parafrasando uno slogan chenon è mai male ricordare- il pubblico e il privato si fondono, ma non col sogno agognato di diventare deputato o consigleire di qualcosa come riconosciemnto del proprio essere (anche leccaculo), ma solo con l'ardore di sentire la libertà e il paicere sulla propria pelle e su quella di chi va allo stremo insieme a te, dove il te sta per una sorta di comunità e villaggio globale.
Questo è il mio essere politico (chissa se piacerà al Cappa .... dai non t'incazzare ... èsolo per sdrammatizzare). E da questo non ne posso più di club e piccoli arrivismi, di omini e donnine che aspettano la mano del capo sul capo.
Oltre i referendum, compagni. Dopo averli fatti, per carità. E oltre cosa vedo? Io, dal mio canto, vedo Olivier, Massimo, Sandro, Marino, Paolino che danno il loro corpo girando su se stessi, e noi qui a pregare mister sorriso e anche afarci venire la lacrimuccia perchè come l'oracolo ha parlato. Ovvia, le materie dei referendum, e i referendum di per sè, sono qualcosa di molto più grande e importante, più rivoiluzionario e rivoluzionante, ma solo se strettamente legati con Oliver, Massimo, .....
Insomma, avete capito.