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mer 12 feb. 2025
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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Angiolo - 8 dicembre 1995
Il partito radicale è stato sempre organizzato per strutture semplici di tipo club, anche se non si chiavano così. Era la parte essenziale del partito. E' vero che nel 1963 venne disegnato uno statuto che prevedeva i partiti regionali, e questi verso gli anni '80, vennero anche costituiti, ma non funzionarono: essenzialmente perché fungevano, invece che da promotori, da veri e propri tappi, che impedivano la crescita del movimento, per cristllizzare organismi burocratici, con richieste di competenze, gelosie, corse elettoralistiche, ecc. Così quei partiti regionali, dove c'erano, vennero smantelati. A Roma e a Milano, però, c'erano organismi mollto forti, specialmente a Roma. Io sono stato segretario regioinale a metà anni settanta, e c'era una raccolta referendaria. Si facevano a Roma quaranta tavoli al giorno o cose simili, con la sede che era un bivacco permanente di militanti. Molto bello, ma con incapacità a fare altro, a organizzare qualcosa di livello superiore: insomma pregi diversi e difetti pure di
versi.

Lo statuto del p.radicale era qualcosa di profondamente diverso da quello del Movimento dei club, perché prefigurava una federazione di forze diverse, dai sindacati all'associazionismo tematico, per costituire l'alternativa alla DC, ecc., sul modello del laburismo britannico. Ma la cosa non scattò, perché le forze politiche italiane non hanno MAI cercato l'alternativa ma, come si vede anche oggi, il consociativismo...

 
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