Roma,9 Dicembre 1995

"Quasi trentacinque anni fa, assolutamente soli, denunciammo lo "scandalo" del bavaglio imposto a Rodolfo Pacciardi dalla RAI-TV e da tanta parte del giornalismo "indipendente", di fatto espulso dal PRI e dalla "politica" per reati di opinione e per la gravità delle sue denunce. Pacciardi era un nostro avversario, e il suo avversario, Ugo La Malfa, era un nostro amico.

La censura contro le dichiarazioni dell' ex- Ministro Mancuso e la campagna di verità e d' informazione de "Il Giornale" è semplicemente antigiornalistica e illegale.

Il paese ha il diritto-dovere di essere informato in proposito, di ascoltare in contraddittorio -diretto o indiretto- Mancuso e Dini, di fare e far luce su un episodio ed una realtà sicuramente gravi.

La "magistratura" non ha nulla da dire, nulla da fare?

E la Fininvest? Ma mi permetto di rivolgere un invito rispettoso e fermo all' ex- Ministro Mancuso: perchè egli, sicuramente, sa cose che non sono soggette alla segretazione, che non conosce unicamente per averle apprese in ragione del suo ufficio. E, anche, perchè esistono situazioni nelle quali "disobbedire" è non solamente un dovere, ma anche un "obbligo" giuridico."