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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Antonella - 11 dicembre 1995
PANNELLA: LETTERE DALLA RESISTENZA LIBERALE E POPOLARE CONTRO LA DITTATURA DEI CENTO PARTITI.

Roma,10 Dicembre 1995

QUINTA LETTERA APERTA AL DIRETTORE DE "IL CORRIERE DELLA SERA" SEMPRE PER SAPERE CHE COSA SIA UNA "NOTIZIA" E CHI MAI "ESISTA" (E POSSA ESSERE, QUINDI, SOGGETTO O OGGETTO DI INFORMAZIONE); E SU CHI E COSA I LETTORI E GLI ELETTORI POSSANO "CONOSCERE", PER POI SCEGLIERE E DELIBERARE. PER SAPERE, ANCHE, A QUALI CONDIZIONI SIA POSSIBILE STIPULARE UN ACCORDO, UN PATTO DI NON AGGRESSIONE, UN IMPEGNO DI NON ELIMINAZIONE, FRA I NOSTRI DUE PARTITI.

Caro Direttore,

vorrei sapere:

1) la documentata notizia che oltre 5000 comuni italiani (su 8200) rifiutino, e abbiano rifiutato in passato, di compiere quegli atti dovuti sui referendum che, se fossero rifiutati anche in occasione di elezioni politiche, le renderebbero nulle; che questo avvenga (e sia in corso di perfezionamento), malgrado e contro ben 5 "circolari" del ministro degli Interni, regolarmente pubblicate sulla "Gazzetta Ufficiale", e malgrado e contro gli atti di indirizzo e di vigilanza dei Prefetti; questa documentata notizia è negata, in quanto notizia e ignorata come occasione di inchiesta giornalistica, da "Il Corriere della Sera". Perchè? Non ti sfugge che "i referendum", qui c'entrano ben poco. C'entra invece, il funzionamento della Amministrazione Pubblica, la sua "terzietà" rispetto alle fazioni, ed alle fazioni cui i sindaci e i segretari comunali appartengono... C'entrano il principio di illegalità di violenza, di politica come luogo di confronto nell'ambito delle regole o contro di esse. C'entra, anche, la ostina

ta, trentennale cassazione delle forze di giusitizia e di libertà, della alternativa liberale e radicale di questo paese.

2) Ad oggi, in Italia, circa 280000 cittadini hanno firmato e fatto autenticare i loro circa 5 milioni di firme, a sostegno di 20 proposte di riforme istituzionali economiche, e per i diritti civili, riconosciute da ogni parte come di grande e grave momento, da condividere o da combattere.

Ma quel che appare credo, importante è che questi 280000 elettori non sono che un "campione" al massimo valido della posizione dell'opinione pubbblica; per l'esattezza un "campione" dei passanti occasionali davanti ai circa 50 tavoli al giorno che il nostro Movimento riesce a fornire, poichè il problema degli autenticatori da trovare (e che non si trovano se non a volte ed a caro prezzo) è spesso insolubile. 50 tavoli, 500 militanti al giorno nascosti in mezzo a 50 milioni di persone ed in tutta l'Italia, che in 60 giorni riscuotono con la loro sola presenza sui marciapiedi, 5 milioni di firme autenticate su obiettivi di riforma (che sono altri da quelli del "partito giornale" che tu dirigi, e che sono diversi o opposti a quelli che nei tuoi e vostri editoriali, nei titoli, nei sottotitoli, nelle foto e nelle posizioni, ordinate ai lettori-elettori-fedeli "vostri").

Comunque democratici e liberali, non sono , non devono essere, da anni e anni, soggetto o oggetto di informazione di inchiesta, di notizia? Ci sono o non ci sono? E gli elettori che con tutti i 44 partiti contrari o assenti e quasi tutti i giornali-partito ostili, a cominciare dal tuo, mostrano di volere e sapere partecipare ad una iniziativa democratica referendaria, e di farlo come campione valido della opinione pubblica, perchè devono essere ignorati, aboliti piuttosto che sottovalutati? Allora, forse, si comprende meglio perchè purtroppo non è giornalistica, è oggetto di non-notizia ("Pannella protesta, denuncia, pretende, afferma che...") il porsi fuori-legge di 5000 comuni su 8000, dove non è stato possibile apporre una sola firma su un solo referendum, o si fa in modo che non giunga a destinazione in tempo utile; è non notizia la prima iniziativa giudiziaria nella nostra storia civile che vede investite contemporanemente 176 Procure della Repubblica della denuncia per "attentato ai diritti politici de

l cittadino" (reato da Corte d'Assise) fatta pubblicamente dalla maggioranza assoluta dei parlamentari italiani, fra i quali 120 giuristi o operatori di giustizia, per lo più contrarissimi a tutti o a molti dei nostri referendum. Anzi la sola conseguenza che ne trai è di abolire questa iniziativa, da uomo che morde il cane e non viceversa, di questi parlamentari e leader politici togliendo loro e al nostro paese ogni informazione sulla nobiltà della nostra politica, cui essi danno in tal modo vita, ma rischiando in tal modo di dimostrare che essi stessi sono tanto migliori di voi, loro censori, capaci e determinati di dare di loro solo quelle notizie che siano atti di obbedienza ai vostri dettami e desideri, o di conferma dell'imbarbarimento e dell'indegnità della "politica" che, come noi, anche voi usate ogni tanto denunciare con buona coscienza a incredibile buon mercato.

3) Vorrei dunque sapere se non possiamo trovare una qualche forma di onorevole compromesso perchè un po' di leale informazione sui fatti che accadono, su di noi come persone che vivono e operano in questo paese anche se non nei vostri palazzi, possa alla fine "passare", almeno un po' di più di quanto non ne "passi" in stati totalitari, fascisti o comunisti, i quali non sono più di moda proprio perchè non riescono più decentemente a garantire il controllo e il condzionamento delle loro pubbliche opinioni, quando le tecnologie massmediatiche di oggi non glielo consentono più. "Il Corriere della Sera" di Ottone aveva risolto il problema, sul fronte della nostra tradizione e della nostra opera quotidiana, dando spazio di prima pagina con assoluta leatà ed evidenza, a Pier Paolo Pasolicni che, in situazioni analoghe a quelle di oggi scrisse di usare quegli spazi per un volantinaggio di propaganda delle iniziaitive referendarie e nonviolente dei "radicali". Oggi, accidenti, caro Paolo!, siamo ovviamente molto più

forti, presenti, trasversali, radicati, compiutamente alternativi di allora, certo. Ma la sola risposta del tuo giornalismo, che ho tante volte elogiato, per soli accenni di rinnovamento allora tentato, è questa di annientamento di tutto quello che di idee, proposte, ragioni, fatti, adesioni, battaglie in corso violenze compiute ed in corso di perfezionamento rappresentiamo? E' colpa nostra se il vostro ridurci alla dimensione di una specie di miniature della forza politica di Mario Segni o di Mastella di chiacchieroni di Palazzo e non di unico movimento alternativo presente e operante nel paese così come solamente il sindacato lo è del regime, esige poi di censurare ne' più e ne' meno che una altra Italia, onesta - questa - e capace, con la capacità di far sorgere nobiltà politica e maturare contro tutto e tutti scadenze e appuntamenti fondamentali per le istituzioni e per la società, riforme radicali anzichè piccole controriforme "francesi ", corporativiste e stataliste partitocratiche e conservatrici anzi

chè liberali?

4) Che fine hanno fatto quei referendum di Bossi cui il "Corriere" dette pagine e pagine di rilievo politico, sol perchè Bossi aveva "sparato"una manifesta "provocazione", senza alcuna possibilità di realizzazione pratica; titoli e pagine che , dopo anni (e gli ultimi 180 giorni) di concretissime nostre lotte referendarie, suffragate dalla pubblica opinione in contrasto con i mass media e la "cultura" e la "politica" italiani? Come lettore, ancorchè abusivo e obiettore di coscienza, non avrei diritto ad una tua risposta in proposito?

Grazie per l' attenzione. A domani. O dopo. Cordiali saluti da Marco Pannella.

 
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