Roma, 18 dicembre 1995
"Ciascuno, nella qualità delle critiche, è autobiografico, e dà la misura delle proprie capacità intellettuali e professionali. Afflitto anch'egli dalla mania e dal delirio di onnipotenza di una certa generazione di giornalisti radio-televisivi, Mentana dà ordini di servizio perfino a me; mi detta quel che dovrei fare o non fare.
Io ribadisco ch'egli si muove come un Segretario onnipotente ed irresponsabile di una fazione e di un partito-testata, specializzato in conformismo, visceralmente - per propria storia - antiliberale ed antiradicale, antireferendario ed antiberlusconiano. D'altra parte, Mentana perde le staffe perché, una volta di più, è stato preso con le mani nel sacco: TG5 preferiva intervistarmi (e non ho concesso l'intervista) piuttosto che fare informazione e dare pubblicità ed informazione alla parola referendaria e filo-riformatrice del suo editore, Silvio Berlusconi. Egli sa che il suo editore è a tal punto ricattato dal potere con quotidiane pratiche di linciaggio, che non rischia nulla a censurarlo. Come fa quando quel che Berlusconi sceglie non gli aggrada. Ieri ed oggi, Mentana ha censurato Berlusconi, ed ha tradito i suoi doveri di informazione ed i suoi ascoltatori. Il resto son chiacchiere".