L'impallinamento a cui e' stato sottoposto Adamo mi inquieta e lo trovo indegno di un dibattito civile. E' preoccupante il fatto che si usino determinate espressioni livorose nei confronti degli avversari politici perche' non giovano alla propria causa. Essendo io un uomo che si reputa libero ho inizialmente guardato con scetticismo le sortite del nostro giocoliere partenopeo: anche perche', amando crogiolarmi nella costruzione forbita e nella citazione dotta (si sa, _si canimus silvas silvae sint consule dignae_), e prediligendo il sapiente _labor limae_ che si fa sul wordprocessor non apprezzavo la ruvidita' plebea del nostro disoccupato campano, la provocazione grossolana, scritta on-line, senza riflettere, senza accarezzare il dorso dei libri della propria biblioteca, senza aver prima sfogliato i testi di patristica per trovare il passo delle Scritture adatto per commentare questo o quell'intervento, insomma, mi dicevo, se la societa' e' divisa in classi, ci sara' pure una ragione, e quindi insomma, chi
non e' capace di un po' di distacco aristocratico che vada a fare altro, scrivere non e' mica per tutti, e allora, chi non e' in grado di citare stazio ogni tre righe, che faccia un altro mestiere, lasciando la nobile arte della retorica a chi ad essa e' aduso. Poi, pero', il tono e' trasceso, e allora sono sceso dallo scaffale alto, da quello dove ci sono il _De monarchia_, la _Summa_ di Tommaso i _Prolegomeni ad ogni futura metafisica che voglia presentarsi come scienza_ e ho cominciato a pensare che, sara' pur vero che _facit indignatio versum_, ma alla fine un sano vaffanculo vale cento sorrisi, come una scorreggia dopo un sostanzioso piatto di pasta e fagioli.
Insomma, parliamo chiaro. M.Perduca ha scritto che l'iniziativa di "Cuore" e' una seria presa di posizione politica. E' vero. E Adamo, come Ballardini, come Brunod, lo sa. Come lo so io. A questo punto, per una volta che qualcuno prende una posizione chiara, non mi pare il caso di schiamazzare tanto, anzi. A meno che schiamazzare non sia a sua volta una posizione politica: si schiamazza perche' uno prende posizione, si schiamazza perche' uno non prende posizione, si schiamazza perche' uno non firma, si schiamazza perche' uno ne ha firmato solo uno, si schiamazza perche' uno li ha firmati tutti tranne uno... Cazzarola, se uno e' convinto di quello che dice, si lasci _pur grattar dov'e' la rogna_. Invece no, ci si inalbera, ha un moto di stizza... A Roma si dice: ce se va in puzza. E come in terza elementare, come a naja uno piu' si incazza piu' si espone. Questo non e' modo di reagire, questo e' non saper accettare la discussione, questo e' rifiutare la discussione. Una risposta come "Suggerirei quegli insert
i del manifesto o pippe-dibattiti serbosinistroidi da festa dell'unità con tutto il gotha-soviet supremo post-pci ora post-dc o meglio post-ammucchiata" non e' una risposta, e' un insulto, e gli insulti si sa, si respingono al mittente. Anziche' interrogarvi seriamente su perche' chi e' di sinistra non firma cosa fate? Lo criminalizzate! E questo sarebbe essere laici? Ma laici in testa, dico! No, questo e' davvero ragionare per etnie: il fatto stesso di distinguere nella liturgia serale del consuntivo dei tavoli tra referendum numero uno e referendum numero due dicendo: eh, si vede che la sinistra non firma, e' rendersi conto che e' uno specchietto per le allodole, che la vera battaglia si gioca sulla distruzione dello stato sociale, sulla riforma liberista dello stato, quella a cui chi e' almeno socialdemocratico dice "no" senza doverci pensare su troppo. E allora vi meravigliate che l'elettore di sinistra, il serboprogressista come lo chiamate voi non firma? Non firma no, perche' questa distinzione etnica
che fate distinguendo tra referendum uno e referendum due la rifiuta, rifiutando in blocco tutto il progetto riformatore nel suo insieme. Mentre si continuano a tenere in ostaggio le coscienze facendo i preti su questa storia del "ma non hai firmato il referendum della droga, ma allora non sei libertario". Questa mano che mi fruga nella coscienza io, che ho gia' staccato a mozzichi quella del sacerdote tanti anni fa, la diffido di continuare a sfruculiarmi l'anima in nome di una religione che e' proprio altro da me, l'idea che chi non e' con me e' contro di me... Ma siamo impazziti? E questo trucchetto di dividere i venti quesiti come la Bosnia, questi di qua, questi di la'? E' onesto questo? E' corretto questo? E allora, dal momento che i referendum rispondono in realta' ad un progetto liberista che io combatto, non solo sto con chi non firma, ma sto anche con chi ha preso una posizione estrema come quella dei referendum surreali. E' una posizione politica.
Se poi Serra, Cuore e compagnia facessero solo della satira, allora e' ancora piu' paradossale: perche' come sempre, come succede spesso, si attacca la satira quando da' fastidio dicendo "si scherza coi fanti ma lascia stare i santi". Io pero' sono ateo e con me questo trucchetto non attacca...
--- MMMR v4.00unr * Non condivido quello che dici ma faro' di tutto perche'
tu possa dirlo. Dopodiche' ti spacco il culo