Se avessi seguito l'impulso, avrei molto spesso mandato il signor Adamo a quel paese sia in pubblico che in privato. Ma, ormai, credo di avere un certa esperienza con la telematica: ho imparato a frenare gli impulsi, a rileggere due volte i testi, a frenare le dita, a limitare al massimo le polemiche (non sempre ci riesco ma, insomma, ci provo).
Più che le sparate di Adamo e di altri come lui, ultimamente mi irritano di più gli interventi come quello di P.Gull. Non perché non dica cose sensate o condivisibili. Il fatto è che qui dentro - non solo qui, a dire il vero - il tiro al radicale, al pannelliano, è sporti alquanto diffuso. E va bene, intediamoci, se uno accetta di esporsi, si espone, anche alle critiche, anche alle malevolenze.
E però, pare che molta gente creda che i radicali, i pannelliani, siano persone capaci di soportazione oltre ogni umano limite.
Non è così. Se io mi faccio un mazzo tanto per le cose in cui credo, mettendo in gioco la mia vita per questo, e rinuncio magari a altre forme di soddisfazione magari lucrose o anche solo socialmente più "accettabili", lo faccio perché mi sta bene ma non mi si può venire ogni momento a rompere i coglioni (letterale) con frecciatine, battute, critiche malevole, inesattezze, piccole calunnie, malignità, lazzi, luoghi comuni e quant'altro.
Se mi si trova in un momento in cui sono un po' stanco, magari anche incazzato, magari anche senza la prospettiva del magro rimborso spese a fine mese, magari con qualche giorno di digiuno addosso, potrei anche farmi trascinare dall'impulso del momento, rispondere male, tirare un pugno.... o no?