"L'0pinione " 24 dicembre 95
Intervista a Marco Pannella di Paolo De Blasi.
Nel Palazzo vuoto snocciola referendum, conta firme e calcola politica. L'alchimista prepara i fuochi artificiali di capodanno e scadenza la volata delle 500.000 firme destinate a mettere in mano agli italiani venti schede nella primavere del 1997. Ma questi si sa e si sa anche che il giochino può mandare a monte tante intese sottobanco. Meno noto è invece il nuovo che va inseguendo, il pensiero fisso intorno al quale ha preso a girare. Forse sarà il "partito americano", oppure un'organizzazione permanete macina-referendum, comunque una diavoleria da opporre al mal francese del neo-consociativismo rampante. Grande incrocio e larghe intese, governissimi e costituenti, non fanno per lui, almeno non quelli che sembrano in preparazione.
- Pannella lei il Cavaliere lo conosce bene. cosa va esplorando per ulivi e cespugli, cosa pensa di trovare?
" Ho parlato di queste cose con Silvio Berlusconi. Egli è sicuramente e sinceramente, direi appassionatamente convinto del compito che ha accettato. Punta effettivamente a una larghissima e forte intesa per assicurare riforme istituzionali e costituzionali in questa legislatura, con questo parlamento. Rispetto la sua scelta. Non la condivido, ovviamente; innanzitutto perché la ritengo tanto generosa - come è l'uomo - quanto illusoria"
- E sono questi i difetti più gravi per un politico?
"Forse no, ma la politica italiana usa e abusa della generosità e delle illusioni di Silvio Berlusconi da più di un anno. Non ha potuto batterle in uno scontro democratico alternativo nei primi mesi del 1994, con arbitro il Paese, con la partecipazione dei cittadini. Gli ha inferto molte sconfitte, dopo di allora, grazie alla violenza del linciaggio, della paura del più poderoso e irresponsabile blocco sociale e di poteri che il nostro paese abbia conosciuto in questo mezzo secolo..."
- In verità Berlusconi ha anche vinto, talvolta solo contro tutti. Perché l'esplorazione non dovrebbe far parte di quelle che gli riescono?
" Attenzione, Berlusconi è stato vincente come portatore di una alternativa di regime e di sistema attesa e voluta dal paese. "Alternativa", ripeto. Contro "alternanze" che sono state la regola della partitocrazia, fra vari leader democristiani: oggi fra Prodi, Dini; in realtà con Scalfaro che fa alternare - giolittianamente - l'uno o l'altro...con una sinistra trasformista, che sembra aver perso il lume della ragione per cercare di mostrarsi "ragionevole"...come la vecchia Dc! Dinnanzi a tutto ciò creda bene che è inutile limitarsi, come politologi, a osservare, a criticare, far previsioni e domande."
- Qual'è la medicina giusta?
"Per quanto ci riguarda raddoppiamo, se possibile, la forza delle nostre lotte. Il 27, 28, 29, 30 si potrà ancora firmare nelle Segreterie Comunali per far scattare le venti richieste referendarie. Cioè per incardinare un poderoso appuntamento democratico e popolare, a carattere alternativo sia al regime che alla politica consociativa e di neo-unità nazionale, per la primavera del 1997...
- Va bene, ma è proprio lei a spiegare che poi ci sono i trucchi, gli inghippi, le corti costituzionali e le leggine truffa. Bastano i referendum?
Sono indispensabili, ma c'è di più. Già stiamo lavorando intensamente, spasmodicamente, per lanciare, organizzare, radicare ovunque un partito della alternativa contro i partiti e le politiche delle "alternanze". Un "partito americano" radicalmente riformatore e antipartitocratico, contro quel "partito francese", riformista e antiriformatore, continuista dal cui trionfo ci ha salvato, nel 1994, il solo Silvio Berlusconi.
- Se è un progetto già pronto, a quando il battesimo ufficiale?
Il 4 gennaio. Cioè quando avremo depositato da pochi minuti alla Corte di Cassazione - se li avremo - 12 milioni di certificati elettorali, 12 milioni di firme autenticate, vera assicurazione politica per i liberali e i democratici. Giovedì 4 gennaio apriremo all'Hotel Ergife di Roma il nostro II Congresso Nazionale, al quale ci auguriamo vogliano partecipare a pieno titolo tutti i militanti dell'alternativa liberale, liberista, libertaria, "americana", per la lotta immediata, per un 1996 alternativo a quello che in queste ore sembra annunciarsi. E' necessario e sono convinto che ci avviciniamo, comunque, ad un ulteriore momento di verità politica in Italia.
- Con Pannella protagonista anche nell'era delle grandi intese o dei governissimi?
Beh, chi pensava che il movimento dei diritti civili, radicale, riformatore, referendario e non-violento, nella sua soggettività organizzata fosse superato, è l'ora che si ricreda. Non esistono infatti arma e partito atti, come il nostro Movimento, a garantire e rilanciare la battaglia politica organizzata per l'alternativa; nelle settimane e nei mesi che vengono. Certo, occorre ancora cercare di assicurare il trionfo della "follia" dei 20 referendum. Ma, anche se lo mancassimo per poco, questo sarebbe un disastro per il paese e per i democratici, non per noi.