Roma, Natale 1995

"Le notizie, e le prove, che mi giungono dai Comitati Referendari, dall'analisi dei dati dell'osservatorio di Pavia e delCentro d'ascolto, documentano che quanto d'informazione è stata fornita ai cittadini lo è stato come risultato e espressione di azioni di diguno, di sciopero della sete, di autodenunce e arresti, di prese di posizione della maggioranza assoluta dei parlamentari della Repubblica, della Commissione di Vigilanza. Quasi mai di diretta informazione giornalistica.

Dopo l'azione banditesca (che saràa oggetto entro due serrimane di un istant-book) realizzata con la trasmissione Tempo Reale da Michele Santoro e dalla sua Banda, durante la quale si è giunti a goebbelsiane falsificazioni della "informazione" sulle manifestazioni di Catania e sullo stesso svolgersi del dibattito in studio, la Rai-Tv ha fatto calare un black-out totale nei suoi contenitori su tutti i temi referendari, sulle prese di posizione politiche ad essi relativi e, nei giorni prossimi, quelli finali e detrminanti, a partire da queste ore, è previsto un ulteriore attacco di ostracismo, di disinformazione.

In particolare, come giustamente è stato fatto notare dal sen. Passigli e da altri, ogni "approfondimento" - per due volte richiesto anche dalla Commissione di Vigilanza, or,mai da mesi, - ogni dibattito in contradditorio sul progetto referendario nel suo insieme, sui temi, o sull'andamento politico della campagna, sul fatto che si è giunti ormai alla raccolta di oltre 8 milioni di firme autenticate degli elettori italiani a sostegno dei 20 quesiti, fatto di eccezionale èportata indipendentemente dalla sua connessione con la forma referendaria, ogni dibattito - dunque - è stato impedito e sarà impedito fino al nuovo anno.

In questa situazione, per impedire il compiersi dellattentato contro i diritti politici dei cittadini, e l'iompedimento violento frapposto - ben più che contro elezioni poltiche . contro la tenuta dei referendum in Italia, mi vedo costretto ad una nuova forma di azione nonviolenta in difesa del diritto e delle libertà politiche in Italia: mercoledì, o giovedì al massimo, con una nuova autodenuncia, costringerò l'autorità giudiziairia e di polizia ad arrestarmi per e con gravissime imputazioni, a meno che non mi si riconosca l'esimente di agire in stato di assoluta necessità in difesa delle leggi, e del funzionamento, legale e legittimo, delle istituzioni. A meno che la situazione che così denuncio non muti immediatamente, nel frattempo, è questo il dono di Natale e per il nuovo Anno che sarò costretto a fare, moralmente, con dolore, ma con assoluta serenità di coscienza, al Capo dello Stato, all'ordine giudiziario, al giornalismo italiano.