Al direttore de La Nazione
e p.c.
Gabriele Canč
Firenze, 28 dicembre 1995
Gentile direttore,
rompo brevemente il silenzio che mi sono imposto nei confronti del giornale da Lei diretto, solo per ricordarLe un particolare significativo.
La campagna dei 20 referendum che sta per concludersi č talmente vittima della non informazione che anche il Suo giornale, per ben due volte e quindi con chiari segnali, č cascata nello stesso errore.
Un mesetto fa una terza pagina parlava di 18 referendum, e infatti presentava i quesiti anche nell'ordine numerico di quelli giŕ scaduti lo scorso 30 settembre.
Oggi ci risiamo. Gabriele Canč in seconda pagina riparla di 18 referendum.
Lo vede? Anche i suoi giornalisti, come il giornale da Lei diretto nel suo complesso, sono vittime del comportamento de La Nazione in questi mesi.
Chiedo scusa del disturbo, e vado subito via. Ho da curare i rapporti con i circa 20 mila fiorentini che hanno firmato i referendum in questi tre mesi, e che hanno saputo dove farlo nonostante il triste e deludente silenzio del Suo giornale.
Peccato, poteva essere un'occasione. Ma, si sa, la vita č breve.
Saluti
Vincenzo Donvito