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Conferenza Movimento club Pannella
Palumbo Stefano - 30 dicembre 1995
ESPOSTO-DENUNCIA DEI COMITATI PROMOTORI DEI 20 REFERENDUM RIFORMATORI CONTRO I SEGRETARI GENERALI DI DUE COMUNI PER ATTENTATO AI DIRITTI POLITICI DEL CITTADINO E ABUSO D'UFFICIO.

DICIANNOVE SU VENTI I MODULI RESI: SPARITO, IN UN CASO, IL MODULO DEL REFERENDUM SULL'ABORTO DI STATO E, NELL'ALTRO, QUELLO SULLA LEGALIZZAZIONE DELLE "DROGHE LEGGERE".

Roma, 30 dicembre 1995

Rita Bernardini e Vittorio Pezzuto, membri dei Comitati promotori dei referendum riformatori, nonché dirigenti del Movimento dei Club Pannella, hanno presentato due esposti denuncia ai Procuratori della Repubblica di Frosinone e di Treviso nei confronti dei funzionari delle Segreterie Comunali di Patrica (FR) e di Villorba (TV).

Il Comitato promotore, all'atto dell'apertura delle buste (pervenute a mezzo raccomandata) con le firme apposte dai cittadini di Patrica e da quelli di Villorba, nelle rispettive Segreterie Comunali, constatavano che i moduli per la raccolta delle firme erano stati fascicolati (operazione specificamente interdetta da una Circolare del Ministero degli Interni) e che Patrica non aveva rispedito il modulo del referendum sull'aborto di Stato, e Villorba quello sulla legalizzazione delle "droghe leggere".

Due cittadini di Patrica e due di Villorba, contattati telefonicamente, hanno dichiarato che loro erano convinti di aver firmato tutti i referendum e che i moduli con i quesiti, sfascicolati, erano stati presentati alla loro firma in ordine sparso.

Che i moduli siano stati sottratti prima o dopo la firma dei cittadini, le ipotesi di reato restano identiche e gravissime: violazione degli articoli 294 e 323 c.p., cioè "attentato ai diritti politici del cittadino" e "abuso d'ufficio".

Il Comitato si riserva di promuovere altre azioni giudiziarie, dopo la conclusione della campagna di raccolta delle firme.

Saranno verificati, sul materiale fotocopiato, tutti i casi fortemente indiziati di grave irregolarità ascrivibile ad una volontà dei funzionari di nuocere alla raccolta delle firme con irreparabili interferenze sull'espressione della volontà dei cittadini nel momento in cui esercitano il loro "potere legislativo" garantito dalla Costituzione.

 
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